Di Ilenia di Summa
Presentata lo scorso 30 Novembre 2022 è arrivata anche in Italia Chat GTP (acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer) un chatbot basato sull’intelligenza artificiale che è in grado di generare testi sulla base dei modelli assorbiti grazie all’ enorme quantità di dati raccolti dal web. La versione prototipo attualmente gratuita è stata sviluppata da Open-AI organizzazione no profit di ricerca sull’intelligenza artificiale volta allo sviluppo delle FAI ( friendly AI) in grado di contribuire al benessere dell’umanità.
Tra le applicazioni, oltre allo scambio di domande e risposte, vi è la correzione grammaticale, i riassunti, la sintesi in concetti semplici a partire da testi complessi, la traduzione in altre lingue, ma è anche in grado di creare contenuti completamente nuovi, come piccoli racconti e poesie.
Se da un lato si esprime normalmente con il testo e il livello di conversazione è in generale abbastanza buono, tanto che in alcune università americane ne è stato impedito l’utilizzo per realizzare saggi e tesine, il livello delle risposte in alcuni casi rimane superficiale, mancando di sostanza e anche la matematica non sembra al momento essere il suo forte, il che, oltre a sembrare un ossimoro, porta a un parallelismo con molte intelligenze umane.
Il modello di linguaggio usato da Open-AI GTP3 è tuttavia migliorabile e i suoi sviluppatori parlano di una versione aggiornata. Già cosi tuttavia l’eloquenza di questa tecnologia promette di rivoluzionare vari settori: l’insegnamento, la ricerca, lo sviluppo di contenuti la divulgazione e il marketing.
Il suo segreto è legato a un sofisticato modello di machine learning (capacità di apprendimento automatico) e le sue prestazioni si devono anche al lavoro di istruttori umani che hanno contribuito allo sviluppo del cosiddetto apprendimento supervisionato e apprendimento per rinforzo alla base del funzionamento di ChatGTP.
Il sistema permette all’AI di riconoscere e bloccarsi a domande volte ad ottenere contenuti utilizzabili per scopi evidentemente malevoli, ma è anche vero che possono essere generati testi convincenti per e mail di phishing o fake news e che è attualmente aperto il dibattito sui rischi per la privacy visto che l’acquisizione dei dati personali potrebbe creare profili dettagliati utilizzabili senza il consenso degli utenti per marketing e sorveglianza, una sfida in termini di cyber security.
L’uomo, abituato da millenni a sfidare se stesso, in questo caso è chiamato a sfidare il prodotto del proprio ingegno. Una partita apertissima.