Disturbi del Comportamento Alimentare in forte aumento anche in Puglia

3 Luglio 2023
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Asl Bari organizza gruppo di lavoro per cure precoci

DI Ilenia di Summa

Saltare il pasto, contare le calorie in modo ossessivo, pesarsi ripetutamente durante la giornata intensificando al contempo l’attivitá fisica o al contrario abbuffarsi in modo incontrollato, o alternare l’assunzione smodata di cibo a comportamenti compensatori quali l’uso di lassativi o l’induzione del vomito.

Sono solo alcuni dei comportamenti che caratterizzano chi soffre di DCA (disturbi del comportamento alimentare), in aumento anche tra i giovanissimi con casi di insorgenza al di sotto dei 14 anni.
Per venire incontro alle esigenze terapeutiche di pazienti così giovani il Dipartimento di Medicina dell’Età Evolutiva della ASL di Bari ha dato vita a un progetto formativo per innovare l’approccio terapeutico, finalizzato alla prevenzione ed alla cura e dedicato, in una prima fase, agli operatori sanitari del Dipartimento Medicina dell’Età Evolutiva: neuropsichiatri infantili, pediatri e infermieri ospedalieri, psicologi, educatori, terapisti della riabilitazione psichiatrica.

“Stiamo osservando un aumento dei casi clinici – spiega Mariano Manzionna, direttore del Dipartimento Medicina dell’Età Evolutiva della ASL Bari – anche legati al periodo post-pandemico e per questo abbiamo iniziato ad attivare, con la formazione, un gruppo di lavoro per delineare una presa in carico multidisciplinare che operi su diversi piani, dalla prevenzione alla cura”.

L’iniziativa punta ad un nuovo approccio multidisciplinare di integrazione Ospedale-Territorio che coinvolga scuola e famiglia perché il rapporto malato con il cibo è il sintomo di un malessere esistenziale che richiede percorsi di cura specifici, lunghi e complessi ed il primo passo è spezzare la spirale di isolamento che contraddistingue chi ne è affetto.
Per gli esperti del gruppo di lavoro infatti essenziale è la prevenzione primaria nelle scuole, poi la stessa scuola, ai primi segnali di allarme, può fare da filtro rispetto alla famiglia e al medico di base.

Sono circa ottanta i casi già presi in carico dall’inizio dell’anno ad oggi presso la Asl di Bari, un numero significativo destinato ad aumentare visto che in Italia i disturbi del comportamento alimentare colpiscono quasi un giovane su tre.
“I casi di DCA sono aumentati del 30% – sottinea la psicologa della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Marina Di Cagno – e le richieste di prima visita del 50%, con un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto a qualche anno fa e con un ulteriore abbassamento dell’età di esordio sotto i 14 anni. Gli adolescenti sono vulnerabili, timorosi del giudizio sociale e di quello dei pari, soprattutto nella fase di costruzione della propria identità. Le famiglie, i genitori richiedono percorsi di ‘parent training’ personalizzati. Per la nostra esperienza, intercettare l’esordio, i primi segnali di un sospetto DCA a 9-11 anni significa intervenire tempestivamente, programmare la cura personalizzata, migliorare la prognosi”.
“La complessità delle cure dei DCA in fanciullezza e adolescenza – conclude il dott. Vito Lozito direttore Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASL Bari,– richiede un percorso diagnostico-assistenziale che sicuramente beneficerà di una fattiva integrazione ospedale-territorio, l’obiettivo è poter offrire in futuro una omogeneità di offerta di assistenza territoriale, sempre più in prossimità del contesto di vita del paziente, della sua famiglia e della sua scuola”.
Uno strumento in più per i giovani pugliesi per aiutarli a comprendere come l’autostima non debba dipendere mai da un numero sulla bilancia.

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