Di Ilenia di Summa
Lo scorso 13 agosto l’Italia ha perso uno dei più apprezzati divulgatori scientifici: Piero Angela, scomparso all’età di 93 anni, senza aver mai perso la curiosità e il gusto di raccontare e la capacità di incuriosire e formare generazioni di spettatori e lettori.
Nel 2017 si era raccontato nel libro autobiografico “Il mio lungo viaggio”: “Ho sempre avuto reticenza a parlare di me, ora che mi avvicino ai novant’anni, comincio a pensare che sono stato testimone diretto di tanti eventi piccoli e grandi, e che forse alcuni di questi potevano interessare. Non è un libro di divulgazione scientifica, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto”.
Nato a Torino nel 1928, Piero Angela aveva iniziato la sua carriera giornalistica in Rai come cronista radiofonico per poi lavorare come corrispondente del Telegiornale da Parigi e Bruxelles. Ha presentato insieme ad Andrea Barbato la prima edizione del Tg delle 13.30 e in seguito è stato il primo conduttore del Tg2. Nella sua lunga attività di divulgazione scientifica, ha prodotto numerose trasmissioni di informazione, tra cui “Destinazione Uomo”, “Da zero a tre anni”, “Dove va il mondo?”, “Nel buio degli anni luce”, “Indagine critica sulla parapsicologia”, “Nel cosmo alla ricerca della vita”.
Ha ideato e condotto programmi come QUARK, partito nel 1981, la cui formula era al tempo particolarmente innovativa. Furono messi in campo, infatti, tutti i mezzi tecnologici a disposizione e le risorse della comunicazione televisiva, per rendere familiari i temi trattati: i documentari della BBC e di David Attenborough, i cartoni animati di Bruno Bozzetto, usati per spiegare i concetti più difficili, le interviste con gli esperti esposte nel linguaggio più chiaro possibile compatibilmente con la complessità degli argomenti, oltre alle spiegazioni in studio. Nel 1995 nacque SUPERQUARK e nello stesso anno anche gli Speciali di SUPERQUARK, serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico.
Parallelamente all’attività divulgativa in televisione, Piero Angela ha svolto attività editoriale, sempre a contenuto informativo, firmando decine di libri, molti dei quali tradotti in inglese, tedesco e spagnolo, con una tiratura complessiva di oltre tre milioni di copie.
In riferimento alla sua indubbia capacità di incuriosire gli spettatori e rendere comprensibili anche argomenti molto complessi, Piero Angela scriveva: «Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”.»
Per il giornalista in sostanza non bisogna aver paura di essere divertenti, tanto più che l’umorismo è uno dei compagni di strada dell’intelligenza. Per queste ragioni era solito affermare che: «paradossalmente è più difficile… essere facili. Tutti, infatti, sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso. Alla chiarezza, poi, solitamente, deve accompagnarsi un’ulteriore fatica: la concisione».
Piero Angela ha ottenuto diverse lauree honoris causa, fra le quali quella in Medicina Veterinaria conferitagli dall’Università di Bari, il 18 novembre 2004, alla presenza del rettore Giovanni Girone.
Nel corso della sua lunghissima e instancabile carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, sia in Italia che all’estero: nel 1993 il Premio Kalinga per la divulgazione scientifica attribuitogli dall’UNESCO e nel 2002 la medaglia d’oro per la cultura della Repubblica Italiana.
Anche Torino, sua stessa città natale, il 23 ottobre 2017, ha deciso di riconoscergli la cittadinanza onoraria per essere “la conferma vivente della tradizione scientifica della città” e per aver contribuito con la sua carriera professionale ad incrementare “la cultura e la conoscenza degli italiani anche mediante il mezzo televisivo”.
In foto: Piero Angela – ph. Paolo Attivissimo (CC BY 2.0)