DI Ilenia di Summa
Il 29 gennaio Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica Italiana, all’ottavo scrutinio, con 759 voti a favore, divenendo il secondo Presidente, dopo Giorgio Napolitano, a essere riconfermato per un secondo mandato.
La rielezione di Mattarella è avvenuta dopo una settimana di fibrillazioni politiche in un contesto di crescenti preoccupazioni, a causa della situazione di impasse. Il quadro politico, infatti, si è delineato sin da subito complesso, visto che il dibattito sul Capo dello Stato è stato legato alle sorti dell’esecutivo. I partiti si sono così trovati a un bivio: scegliere se privilegiare l’alleanza di governo o quella di coalizione.
In entrambi i casi, la scelta non sarebbe stata scevra da conseguenze. Se, infatti, l’opzione apparentemente più ovvia avrebbe potuto condurre all’elezione dello stesso Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica, con il sostegno della larga maggioranza, allo stesso tempo, tale decisione avrebbe determinato la fine dell’esecutivo, costringendo le forze politiche a frenetiche consultazioni per formarne uno nuovo. Il tutto in un contesto di emergenza sanitaria e di obbligo a rispettare i tempi per l’attuazione del Pnrr, elementi questi che sconsigliano eventuali crisi di governo. È stato probabilmente per queste ragioni che persino 8 scrutini, un valore inferiore alla media, sono stati “percepiti” come eccessivi: si avvertiva forte l’urgenza delle “fumata bianca”.
D’altra parte, Sergio Mattarella aveva più volte annunciato la propria indisponibilità ad un secondo mandato, sia per motivi personali che costituzionali. Sebbene la Costituzione non preveda un limite di mandati, il Presidente, citando uno dei suoi predecessori, Giovanni Leone, si era dichiarato d’accordo “all’introduzione della non rieleggibilità del capo dello Stato, con la conseguente eliminazione del semestre bianco”. Tuttavia di fronte alla richiesta del Parlamento, Mattarella non si è tirato indietro e, sebbene stesse già arredando la sua nuova casa al quartiere Pinciano, ha affermato, con la consueta pacatezza: “Prendo atto della situazione. Avevo altri piani, ma se serve ci sono”.