DI Ilenia di Summa
Roma si conferma scrigno inesauribile di bellezze archeologiche. Lo scorso 25 gennaio, nel corso dei lavori di bonifica di un condotto fognario nell’area di Parco Scott, è tornata alla luce una scultura marmorea rappresentante una figura vestita da Ercole. La pagina Facebook del Parco Archeologico dell’Appia Antica riporta questo annuncio: “Oggi, dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto completamente priva di reperti di interesse archeologico, Parco Scott ci ha regalato una grande sorpresa: una statua marmorea a grandezza naturale che, per la presenza della clava e della leontè, la pelle di leone che ne copre il capo, possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole”.
La pagina Facebook fornisce ulteriori informazioni, spiegando che il ritrovamento è avvenuto fra le vie Cristoforo Colombo e Appia Antica, dove da mesi è attivo un cantiere per interventi di revisione e bonifica del condotto fognario, ad opera di Acea Gruppo e Bacino sud SRL. La vecchia conduttura, infatti, “aveva portato all’apertura di pericolose voragini nel Parco e a smottamenti della collina”, rendendo necessari i lavori che hanno portato all’inatteso ritrovamento, nell’area prossima al Sepolcro di Priscilla, precisamente al secondo miglio della via Appia Antica. Proprio la vicinanza a importanti siti ha indotto un’equipe di archeologi, guidati da Federica Acierno, a supervisionare i lavori, fino alla scoperta della statua marmorea, in buono stato di conservazione. “Le foto non rendono le sue reali dimensioni: quando l’ho vista sono rimasto a bocca aperta. Probabile raffiguri una personalità importante dell’epoca. Certo, a Roma non è raro imbattersi in reperti antichi, ma in questo caso, la sensazione è che si tratti di un ritrovamento di particolare rilievo” – è stato il commento del direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Simone Quilici.
La scultura è stata ritrovata 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, ma secondo gli esperti non si tratta della sepoltura originaria, bensì di una collocazione impropria, effettuata durante i lavori di costruzione del condotto fognario, nella prima metà del ‘900. A tale proposito, la funzionaria del Parco Archeologico Francesca Romana Paolillo ha dichiarato al Corriere: “Siamo certi di trovarci di fronte ad una giacitura secondaria, il contesto stratigrafico non è quello originario. Ai tempi non c’era alcun controllo archeologico, perciò poteva capitare. Adesso abbiamo spostato il reperto in uno dei nostri depositi e stiamo vagliando diverse ipotesi per ricostruirne la provenienza e la datazione. La statua deve essere lavata, dopodiché procederemo per confronti. Quel che ci pare già evidente dalle caratteristiche del volto, comunque, è che rappresenti una figura vestita da Ercole, non l’eroe mitologico stesso”.
Al termine delle analisi, è molto probabile che la scultura venga collocata in uno degli spazi espositivi del Parco Archeologico “Magari già al Casale di Santa Maria Nova nell’ambito di “Patrimonium Appiae – Depositi emersi”, mostra in corso fino al 30 giugno. Se i tempi lo consentiranno, sarebbe un’ottima opportunità di valorizzazione”, è l’auspicio di Simone Quilici.