DI Ilenia di Summa
Oltre alle temperature, in questi giorni torride, Giugno ha registrato un costante aumento anche sul fronte prezzi mai così alti dal 1986. L’inflazione da record che ha toccato l’8% dipende in parte dalle conseguenze generate sui mercati dalla guerra in Ucraina ma soprattutto dalle diffuse tensioni inflazionistiche che gravano sul comparto energia.
Chi ha atteso la fine del periodo Covid per concedersi una vacanza deve fare i conti con un +90,4% sui prezzi degli aerei e un +18,1% sul costo degli alberghi rispetto al 2021, aumenti che si sommano a quelli ormai giornalieri dei carburanti.
Per gli italiani però tutto questo si traduce non solo in bollette piú care e vacanze a rischio ma comporta un carrello della spesa sempre piú salato e per le fasce piú fragili della popolazione sempre piú vuoto. Fare la spesa nel Bel Paese sta diventando di giorno in giorno piú impegnativo: il rincaro dei beni primari secondo i dati Istat ha raggiunto l’8.3% dato che per la famiglia media si traduce in una spesa di circa 2500 euro in piú all’anno. Ció sta determinando un forte incremento dell’area della povertà che non è più concentrata solo in alcune zone o tra anziani a basso reddito, ma riguarda l’intero paese e interessa specialmente le nuove generazioni tra le quali l’incidenza della povertà è molto alta.
Peggio di noi al momento la Germania con un inflazione pari all’8.2% e la Spagna che il mese scorso ha registrato un +10%, la situazione infatti non riguarda solo il nostro paese, in tutta Europa i prezzi stanno segnando un picco assoluto con un aumento dell’8,6%, dato mai registrato da Eurostat dalla nascita della moneta unica.
Per tentare di arginare questa escalation i governi europei stanno mettendo in atto una serie di sussidi, e puntando a misure che prevedono la riduzione dell’iva e delle imposte sul carburante. Per contrastare le conseguenze economiche e sociali dell’aumento dei prezzi la Francia ha già speso 25 miliardi di euro, la Spagna 16 miliardi e la Germania 30 miliardi. E in Italia?
Con il decreto aiuti approvato lo scorso maggio è stata prolungata la riduzione delle accise sui carburanti e sono stati stilati una serie di interventi per famiglie ed imprese per un totale di 14 miliardi di euro, liquidità in parte resa disponibile dal maxi prelievo del 25% sugli extra profitti delle imprese del comparto energia. Inoltre è previsto un bonus «una tantum» anti-inflazione da 200 euro per lavoratori e pensionati sotto i 35mila euro di reddito. La misura (che vale 6-6,5 miliardi) serve per sostenere i redditi medio-bassi e include i lavoratori autonomi.