DI Ilenia di Summa
Dai 108mila euro per una piccola impresa ai 710mila euro all’anno per un’azienda di medie dimensioni: una recente analisi di Assolombardia ha rivelato che la burocrazia rappresenta un onere significativo per le imprese in Italia, con un impatto particolarmente pesante sulle piccole e medie imprese.
Secondo la ricerca condotta, il peso della burocrazia rappresenta il 4% del fatturato per le piccole imprese e il 2,1% per le imprese di medie dimensioni. In termini monetari, il costo della burocrazia dunque varia dai 108.000 euro per le piccole imprese ai 710.000 euro per le aziende di medie dimensioni. Inoltre, in termini di tempo, gli adempimenti burocratici richiedono tra i 45 e i 190 giorni da parte di un collaboratore dedicato, a seconda delle dimensioni dell’azienda.
Le procedure burocratiche più onerose sono quelle ambientali, con il reperimento delle informazioni di indirizzo che richiede circa 50 ore lavorative, mentre la compilazione della domanda e degli allegati tecnici necessita tra le 40 e le 120 ore lavorative. Ciò si aggiunge alle circa 200 ore perse a causa della disomogeneità e mancata razionalizzazione dei controlli. L’esame e il rilascio delle autorizzazioni possono richiedere da 1 a 5 anni, con casi estremi in cui le imprese, come nel settore farmaceutico, devono aspettare addirittura 40 anni per ottenere l’approvazione di una domanda.
I problemi chiave alla base di questa situazione includono la mancanza di digitalizzazione delle procedure e la carenza di personale sufficientemente qualificato per la gestione degli allegati tecnici.
Per quantificare il costo complessivo della burocrazia, sono state identificate dieci procedure amministrative chiave in vari settori, tra cui ambiente, edilizia, fisco, lavoro e previdenza, salute e sicurezza sul lavoro. Queste procedure sono state suddivise in fasi e sotto-fasi, e sono state calcolate le ore lavorative necessarie per completarle. Il “costo totale” include gli oneri amministrativi, i costi aggiuntivi come l’aggiornamento del software, i costi delle consulenze e i costi ombra dovuti ai ritardi nelle autorizzazioni, come il mancato avvio di impianti.