DI Ilenia di Summa
Venti anni fa, in un mix di entusiasmo e scetticismo, entrava ufficialmente in vigore l’euro, la moneta unica che sostituiva le monete nazionali per 300 milioni di Europei. Già introdotta virtualmente nel 1999, è oggi utilizzata da 19 Stati membri dell’Unione Europea.
In occasione del ventesimo compleanno dell’euro, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Layen ha affermato: “Tutti ricordiamo la prima volta che abbiamo tenuto in mano una banconota in euro. Vent’anni dopo, l’euro è una delle valute più potenti del mondo. L’euro riflette anche i nostri valori, come valuta globale per gli investimenti sostenibili. Ed è un forte simbolo di unità”.
Il cammino della moneta unica procede negli anni fino a diventare la seconda valuta più utilizzata al mondo; la crisi finanziaria globale del 2008 minaccia pesantemente l’euro, e in modo particolare, l’economia dei Paesi maggiormente indebitati, come l’Italia, la quale nell’agosto 2011 viene “caldamente” invitata dalla Bce a mettere in atto misure atte a garantire la tenuta dei conti. Si diffonde, in quegli anni, un marcato clima di euroscetticismo, ma il salvataggio dell’euro arriva nel luglio del 2012, dall’allora presidente della Bce, Mario Draghi, a Londra, con la celebre frase «whatever it takes to preserve euro», fare tutto ciò che è necessario per salvare l’euro.
Dopo alcuni anni di rallentamento della speculazione, con l’arrivo della pandemia i debiti pubblici di tutto il mondo schizzano in alto, costretti a finanziare lockdown e fermi produttivi. L’euro diventa, quindi, un’ancora di salvezza per molti Stati Europei, anche i più frugali. Oggi, a pandemia conclusa, sull’euro si proiettano le ombre dell’inflazione, che naviga ben sopra il 2% stabilito come obiettivo della politica monetaria a Francoforte.
La presidente della Bce Christine Lagarde ha affermato: “L’euro ha senza dubbio rafforzato la nostra capacità di tenuta. Dall’adozione della moneta unica siamo dotati di strumenti migliori per la gestione delle crisi”. Gli shock economici recenti sarebbero stati molto più gravi se non fosse stato per la stabilità e per l’integrazione che l’euro ha assicurato al mercato unico. Nei momenti critici, come durante la pandemia, la moneta unica è stata fondamentale per coordinare le varie risposte in Europa”.