DI Ilenia di Summa
La senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah e impegnata da oltre 30 anni in una infaticabile attività di divulgazione della propria drammatica esperienza, ha incontrato, nei giorni scorsi, l’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni. La notizia, all’apparenza singolare, è stata riportata da tutte le testate giornalistiche: due donne diversissime per età, esperienze e stili di vita, insieme per una causa importante: non dimenticare.
Liliana Segre, superstite dell’Olocausto, dal 15 aprile 2021 presiede la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Chiara Ferragni, blogger, modella, imprenditrice, è considerata fra le fashion influencer più importanti del mondo. Due mondi totalmente differenti, uniti, in questa occasione, dal bisogno di dire no alle persecuzioni e all’indifferenza.
“Dopo le nostre chiacchierate telefoniche, oggi ho avuto il piacere di conoscere di persona la senatrice Liliana Segre. La sua storia e la sua determinazione mi hanno molto colpito”- ha raccontato Chiara su Instagram, parlando della visita che giovedì, 9 giugno, ha voluto rendere a Liliana, andando a trovarla a casa, dove le due donne hanno parlato per circa un’ora, in un clima di commozione, empatia e affetto. La senatrice Segre ha detto di aver apprezzato l’animo generoso e sensibile di Chiara, della quale, durante l’incontro, si è sentita un po’ “nonna”.
Al termine dell’incontro, Liliana Segre ha proposto a Chiara Ferragni di visitare insieme il Memoriale della Shoah, “il luogo simbolo di una delle più grandi tragedie della storia recente, teatro delle deportazioni ad oggi rimasto intatto”.
Portato a conoscenza dei cittadini nel 1997, dalla Comunità di Sant’Egidio, e inaugurato come luogo della Memoria nel 2013, è il luogo dal quale partivano gli ebrei verso i campi di sterminio, il tristemente noto “Binario 21”, interrato sotto alla Stazione Centrale, in Piazza Edmond J. Safra, dove si possono osservare vagoni blindati simili a quello che portò verso Auschwitz, l’allora tredicenne Liliana, insieme a suo padre Alberto.
“Il Memoriale della Shoah – spiega Liliana Segre in una nota diffusa dopo la notizia della visita – ha ormai qualche anno, ma ancora, persino a Milano, ci sono persone che non lo conoscono, o non sanno esattamente cosa sia o dove sia. Particolarmente preoccupante è scoprire che moltissimi taxisti non ne siano a conoscenza: se nemmeno chi ci porta le persone sa di cosa stiamo parlando vuol dire che dobbiamo attivarci diversamente. È stata una visita semplice, un incontro tra generazioni, ma anche un passaggio di testimone. Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare. Chi meglio di Chiara Ferragni allora, che ogni giorno parla con 27 milioni di persone?”.
Non tutti hanno condiviso la scelta della senatrice Segre: molti restano convinti che sia la scuola il luogo deputato alla conoscenza di queste dolorose pagine di Storia; altri ritengono che in questo modo si banalizzi la Shoah. A tutti, Liliana risponde: “Bisogna saper guardare alla realtà di oggi: le notizie passano attraverso i social, specialmente in casi come quello di Chiara, che ha dimostrato di veicolare messaggi importanti già in passato. Sono convinta di aver fatto bene”.