di Antonio V. Gelormini
In questi giorni, in queste settimane, si sente la necessità di raccontare da dentro il quotidiano della quarantena, dell’#iorestoacasa e di indagare le speranze, le frustrazioni, le ansie e le gioie di chi da diversi mondi sta vivendo – come tutti – l’effetto Codiv-19 Coronavirus.
Una serie di interviste per il Magazine di Radici Future a persone, a personalità, a singoli cittadini ed a chi rappresenta dei mondi nel sociale, per entrare nelle pieghe del quotidiano “segregato” e per provare a intravedere gli scenari al di là della luce in fondo al tunnel.
Abbiamo incontrato Marina Lalli, AD delle Terme di Margherita di Savoia, vicepresidente di Federterme e Federturismo – Confindustria.
Per una attiva e onnipresente come lei, cosa vuol dire #iorestoacasa e come lo sta vivendo?
Sono sì attiva, ma non credo di essere onnipresente. In ogni modo, da imprenditrice, non è l’essere bloccati a casa il problema, quanto la preoccupazione per quello che può succedere all’azienda. In modo responsabile ho fin da subito quasi azzerato le presenze in ufficio di tutti gli impiegati e ho sospeso i lavori in corso in questo periodo di preparazione alla riapertura.
I dati sono apocalittici e il fatto che alla fine saranno globali non rasserena affatto: i più deboli avranno sempre più difficoltà ad affrontare qualsiasi china. Per la Puglia si parla di una perdita di fatturato dai 6 ai 13,3 miliardi di euro
Usciremo da questa terribile storia con le ossa rotte. La nostra economia, già debole, dovrà fare uno sforzo enorme per rialzarsi. La forza di volontà e le capacità a noi italiani non mancano, ma per competere nel mondo abbiamo bisogno dell’aiuto del Governo. Le aziende turistiche sono a pezzi, da settimane ricevono solo disdette.
E’ evidente che una delle chiavi-modello ad essere rivalutate è proprio la forma di impresa attenta al sociale e alle specifiche esigenze delle persone. Cosa vi apprestate a fare, per cogliere al meglio il vento a favore?
Per la verità, non vedo questo vento a favore. Da termalista dico, però, che rafforzare le difese immunitarie è una opportunità che tutti dovrebbero cogliere.
Quando se ne uscirà, “Tutto non sarà più come prima”. Lo pensa anche lei? Cosa ci toccherà cambiare?
Cambierà il modo di lavorare di molte aziende, che hanno colto questa situazione per accelerare il processo di lavoro agile. Il mercato immobiliare dovrà ripensarsi per non uscirne sconfitto. Dobbiamo mettere in campo un piano di promozione nazionale serio e innovativo.
Come questo tutto sta cambiando o cambierà anche lei?
Non vedo l’ora di tornare alla normalità!