DI Ilenia di Summa
Nell’anno in cui l’Euro festeggia il ventesimo compleanno, fra analisi, approfondimenti e pareri discordi, suscita interesse l’iniziativa del MArTA (Museo Archeologico Nazionale di Taranto) di dedicare una serie di conferenze e di Laboratori alla moneta, dal titolo: “Dare voce alla moneta: come un pezzo di metallo può diventare testimone della storia”.
Tutti i mercoledì, a partire dal 2 febbraio 2022, quando ha avuto luogo il primo evento dal titolo “Le monete per gli Dei. Il thesauròs del Santuario della Sorgente”, a cura del prof. Aldo Siciliano, presidente dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia, sono in programma conferenze tematiche e Laboratori destinati agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
La direttrice del MArTA, Eva Degli Innocenti, in riferimento al parallelismo fra la funzione della moneta oggi e quella avuta nel tempo, afferma: “L’impennata dello spread di questi giorni mostra come la moneta sia da sempre il termometro degli eventi culturali e socio-politici di un Paese. Le conferenze sulla moneta mostreranno quanto passato e presente siano fortemente connessi tra loro, a cominciare dalle dinamiche monetarie”.
Contestualmente all’avvio della prima conferenza, venerdì 4 febbraio, ha avuto luogo la proposta per gli studenti, un Laboratorio sul tema della numismatica nella Puglia pre-romana, attraverso lo studio di monete rinvenute in area dauna, peuceta e messapica.
Sabato 5 febbraio, le attività laboratoriali sono state destinate ai visitatori del Museo, i quali hanno potuto interagire con gli esperti in merito alla storia e agli scambi commerciali che nel passato hanno coinvolto la nostra regione.
Mercoledì 9 febbraio è prevista la seconda conferenza, dal titolo: “I Dioboli nel sistema monetario tarantino”, curata dal numismatico architetto Alberto D’Andrea, il quale anticipa alcuni contenuti del proprio intervento: “La monetazione di Taranto antica è decisamente ricca e variegata, e fra tutti i nominali prodotti i più famosi ed emblematici sono le didracme con il caratteristico giovane sul delfino e i dioboli con Atena ed Ercole. Benché le due monete fossero in correlazione fra di loro, i dioboli non rappresentarono il semplice frazionale del nominale maggiore, ma divennero uno strumento di penetrazione economica verso i mercati apuli, dalla Messapia alla Daunia”.
L’appuntamento fissato per mercoledì 16 febbraio verterà sul tema “Andar per compere nella Puglia medievale. Circolazione di moneta e prezzi tra Normanni, Svevi e Angioini”, a cura di Giuseppe Sarcinelli, responsabile tecnico del Laboratorio di Studio e della documentazione informatizzata delle evidenze numismatiche dell’Università del Salento, e di Domenico Luciano Moretti, dottorando in Scienze Storiche e Archeologiche, Memoria, Civiltà e Patrimonio presso l’Università di Bologna.
Chiuderà la rassegna di conferenze, mercoledì 23 febbraio, la prof.ssa Elena María García Guerra, la quale tratterà il tema “La moneta nel Regno di Napoli durante l’età moderna tra carenze, svalutazioni e stagnazione dell’economia”.
“Il periodo compreso tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, per quanto riguarda le vicende monetarie del Regno di Napoli, non fu affatto tranquillo e stabile – spiega García Guerra – Anzi, verrà caratterizzato da mutazioni, falsificazioni e svalutazioni dei pezzi, soprattutto per le monete di maggior utilizzo. Al di là delle questioni strettamente numismatiche nel corso della conferenza si accennerà anche al contesto di elevata pressione subita dal Regno, all’abbondanza di monete tosate che impedivano notevolmente il commercio e alla scarsezza dei beni di consumo, fattori che favorirono proteste popolari e disagi che i provvedimenti dei differenti viceré non furono in grado di risolvere”.
Un programma ricco di approfondimenti e di attività quello organizzato dal Museo Archeologico di Taranto, durante il quale le monete “raccontano” secoli di Storia, non solo sotto l’aspetto economico, ma anche sociale, culturale e politico.