Metodica innovativa per il trattamento del tumore pancreatico al San Camillo

19 Maggio 2023
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DI Ilenia di Summa

Lo scorso 11 maggio 2023, a un paziente di 65 anni, per la prima volta in Italia, è stato ridotto un tumore inoperabile al pancreas, mediante la tecnica innovativa della brachiterapia, una speciale radioterapia in cui una sorgente di radiazioni è collocata direttamente all’interno del corpo del paziente. Ad effettuare l’intervento è stata un’equipe multidisciplinare dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, formata da specialisti di Medicina Nucleare, Gastroenterologia, Oncologia, Chirurgia Generale e Fisica Sanitaria.

“La ricerca, l’innovazione e il coraggio dei professionisti possono far fare un salto di qualità alle cure, anche e soprattutto quando si tratta di patologie molto complesse, come il trattamento delle patologie oncologiche, in questo caso di uno dei tumori più aggressivi che conosciamo; – ha affermato Narciso Mostarda, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini. C’è davvero bisogno di sperimentazione, della possibilità di costruire nuove vie per aggredire il tumore stesso. Il contributo di ognuno dei professionisti coinvolti è stato fondamentale per raggiungere questo traguardo”.

Frutto di un anno di lavoro, l’intervento si colloca nell’ambito dello studio europeo “Osprey”, che vede in Italia il coinvolgimento anche del policlinico Gemelli, dell’Istituto del Pancreas di Verona e dell’Istituto Tumori di Milano.

Allo scopo di ridurre il volume della massa tumorale al pancreas, è stato impiantato al paziente, per via endoscopica, il dispositivo “OncoSil” a microparticelle marcate con fosforo-32. Si tratta di un’autentica innovazione, in quanto consente di posizionare, in modo permanente, un radioisotopo capace di emettere beta particelle altamente curative nel breve raggio in cui viene depositato. Il protocollo prevede la combinazione di questo trattamento, minimamente invasivo, con la chemioterapia sistemica, al fine di ricondurre carcinomi inoperabili alla possibilità di intervento chirurgico.

“Il primo caso clinico di utilizzo del dispositivo terapeutico OncoSil a livello Europeo – ha spiegato a La Stampa Sara Ungania, fisico medico del Laboratorio di Fisica medica- risale al 2022 e ha dimostrato che circa il 30% dei pazienti trattati sono tornati ad essere operabili, la resezione chirurgica del tumore è stata eseguita in 1 paziente su 4 coinvolti nello studio, il rischio di morte in questi pazienti si è ridotto del 20%”. In molti casi si può arrivare a rimuovere in toto la massa tumorale, ma anche in questi casi trattandosi di tumori in fase avanzata è probabile la futura comparsa di metastasi nell’organismo. Fermo restando che parliamo di tecniche innovative, in grado di allungare l’aspettativa di vita in pazienti con diagnosi infausta”.

Si tratta di un importante passo, grazie al quale il San Camillo Forlanini assume un ruolo di primo piano, collocandosi all’avanguardia, a livello europeo circa l’innovazione per la cura del carcinoma pancreatico, una delle neoplasie che fa registrare un elevato tasso di mortalità, sia negli uomini che nelle donne, in quanto molto difficile da trattare e curare.

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