«Preferisco che mio figlio muoia piuttosto che diventare omosessuale» dichiara Jair Bolsonaro, nuovo presidente del Brasile.
"Il preside è gay" così alcuni ragazzi del liceo scientifico «Oriani» di Ravenna hanno pensato di offendere il loro dirigente scolastico.
"Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay" titola Libero.
In Romania fallisce il referendum per modificare la Costituzione, sostituendo il termine generico di "famiglia" con "un uomo e una donna" per bloccare la strada agli omosessuali, definiti malati mentali.
Benvenuti nel 2019.
Adesso non vi sembrerà più tanto assurdo che si parli ancora di terapie di conversione. Chi pensa che siano relegate a un passato ormai superato, un po' come i manicomi estinti dalla legge Basaglia, si sbaglia: sono un fenomeno ancora molto attuale. Si tratta di pratiche aberranti messe a punto per convertire gay e lesbiche in eterosessuali. In passato si procedeva con elettroshock su mani o genitali, castrazione chimica, lobotomie, oggi invece si interviene sulla pratica della masturbazione, mediante ipnosi o manipolazione degli istinti di attrazione verso le persone dello stesso sesso. Tuttora gli psicologi ribadiscono che il tentativo di cambiare il naturale orientamento sessuale delle persone potrebbe avere conseguenze devastanti per l'equilibrio psichico dei soggetti coinvolti.
Nonostante l'omosessualità sia stata rimossa dalla lista delle malattie mentali nel 1990, per i sostenitori di questi metodi c'è la convinzione che sia una malattia. Lo dimostrano le parole di Luca Di Tolve, ex gay, diventato noto per le innumerevoli dichiarazioni e interviste rilasciate a proposito della sua conversione o di Alessandro, giovane membro della sezione di Palermo Parola della Grazia: una chiesa evangelica dalle posizioni estremiste simili a quelle di una setta. Durante la conferenza del 28 ottobre 2018, il ragazzo ha raccontato la sua esperienza di conversione, la guarigione dalla "malattia", definita un "inganno di Satana" e di come Gesù lo abbia salvato. La convinzione di Alessandro è destabilizzante come lo sono gli occhi lucidi delle ragazze attorno a lui che si commuovono mentre lo ascoltano.
Questa è solo una delle tante manifestazioni di un fenomeno che vive all'interno di sette e associazioni. Courage è un apostolato della chiesa Cattolica che "offre sostegno pastorale a uomini e donne attratti dallo stesso sesso che hanno scelto di vivere una vita casta" così come si legge nel loro sito web. Un'associazione fondata nel 1980 su richiesta del defunto cardinale Terence Cooke. Da allora la diffusione è stata immediata, estendendosi con oltre 175 squadre in tutto il mondo, tra cui anche in Italia. Sull'onda di Courage a partire dagli anni Novanta sono nate altre organizzazioni simili come Exodus, Living Waters e Narth assieme a tantissimi blog online che invitano al cambiamento e alla castità. Exodus è un'organizzazione cristiana fondata nel 1976, nel 2012 il presidente Alan Chambers rinunciò alla terapia di conversione definendola dannosa e scusandosi per il dolore inflitto ai partecipanti dei loro corsi. Narth (National Association for Research & Treatment of Homosexuality), invece ha sempre rivendicato le sue origini scientifiche ed è stata fondata nel 1992 da Joseph Nicolosi, Benjamin Kaufman e Charles Socarides.
Lo psicologo Joseph Nicolosi è stato uno dei maggiori protagonisti di questa corrente. Secondo le sue teorie, l'omosessualità sarebbe un'incompiuta identificazione con il maschile o femminile, causata da una ferita psichica, riparando la quale l'individuo tornerebbe a identificarsi pienamente e ad essere eterosessuale. Una concezione priva di fondamento scientifico e contestata più volte dal Consiglio Nazionale dell'Ordine degli psicologi e dall'American Psychological Association secondo cui l'omosessualità è una variazione normale e positiva dell'orientamento sessuale umano e non un disturbo mentale.
Per Franco Grillini, Presidente onorario di Arcigay, ex deputato e direttore di Gaynews.it, l'orientamento sessuale non è modificabile. Nel 2008 fu tra i più accaniti contestatori del brano di Povia a Sanremo, Luca era gay. «Si confonde l'identità sessuale biologica con l'orientamento sessuale - afferma Grillini - che è ben diverso, così come lo è dalle preferenze sessuali. In tutti i miei anni di attivismo ho conosciuto migliaia di omosessuali e posso assicurare che è gente dall'identità solida. Le terapie riparative continuano a esistere, ma sono destinate al fallimento come dimostra la storia del presidente di Exodus». Tuttavia l'omofobia resta una propaganda martellante, colpa di governi estremisti e di una mancata informazione sessuale. «In Italia non c'è educazione sessuale, in alcuni casi è affidata a insegnanti di religione cattolica, scelti dalle Curie e quindi con posizioni ben definite. Rispetto agli anni Ottanta è diventato molto più difficile entrare nelle scuole e interagire con i ragazzi, perché siamo bloccati da genitori ultracattolici o ultrafanatici. È evidente che ai ragazzi manchi un'educazione di base. Il 20% è convinto che l'AIDS si trasmetta con un bacio o con un banale contatto fisico, non a caso in Italia abbiamo un picco di adolescenti in gravidanza», chiosa il direttore di Gaynews.it.
La maggior parte delle terapie riparative si concentra su giovani adolescenti che vivono le prime consapevolezze sulla loro omosessualità. L'opposizione di famiglie intransigenti o un profondo senso di inadeguatezza e disagio spingono questi ragazzi ad affidarsi a regimi terapeutici durissimi nei cosiddetti "campi di rieducazione". In alcuni casi questi trattamenti hanno solo generato ansia, depressione, disperazione, aumentando il senso di colpa delle persone e destabilizzandole psicologicamente fino a ricorrere al suicidio.
La percezione più diffusa è che quando si parli di "omosessualità" ci si concentri più sull'aspetto sessuale che su quello legato al sentimento e all'affettività. Lo conferma Giuseppe Bastiano, segretario Arcigay Bari: «Alla gente interessa chi mette cosa e dove, non pensano che un ragazzo possa avere bisogno di affetto che vada oltre l'aspetto fisico di una persona». E su questa concezione restrittiva della sessualità, incalza una sentimento omofobo inasprito da scelte politiche che retrocedono in civiltà. «Per noi c'è ancora tanto da fare in termini di diritti. In regione Puglia abbiamo depositato una proposta di legge sulla omotransfobia e continueremo a fare il possibile affinché si parli di omofobia nelle piazze per un'azione politica condivisa. Sul territorio di Bari, Barletta, Bat e Molfetta abbiamo coinvolto circa 150 docenti con progetti Arcigay per combattere una forma di discriminazione che può trasformarsi in bullismo».
Boy Erased - Vite cancellate e La diseducazione sono due film presentati nel 2018 che affrontano questo argomento. Il primo racconta la storia di Garrard Conley, oggi attivista per i diritti gay, costretto a curarsi quando era ancora un ragazzino. Convinto dai genitori, si affida a Love In Action (LIA), una struttura religiosa fondata nel 1973. Dopo alcune violenze e il suicidio di un compagno di corso decide di abbandonare tutto, raccontando la sua storia in un libro dal quale prende nome il film. Una voce che prova a rompere il silenzio blindato nelle troppe organizzazioni esistenti. Sono ancora pochi gli Stati in cui le terapie di conversione sono dichiarate illegali. In Europa sono vietate solo a Malta. In Italia nel 2016 fu presentato un disegno di legge dal Senatore Lo Giudice del Pd, destinato a rimanere sospeso nel nulla.
La protezione internazionale degli omosessuali e le Unioni Civili rappresentano una delle più grandi conquiste degli ultimi tempi. «In dodici anni abbiamo garantito la protezione di circa 40mila persone che diversamente sarebbero state uccise» sostiene Franco Grillini che ricorda come rispetto al passato sia migliorata anche la condizione di benessere delle persone omosessuali. «In passato la norma era la doppia vita, adesso non c'è più bisogno di nascondersi. I Pride sono diventate le manifestazioni numericamente più rilevanti con la maggiore presenza di giovani. E questo, almeno in Occidente è un cambiamento irreversibile».
Nonostante tutto, storie e crimini di omofobia continuano a dominare le cronache di ogni giorno. In quasi un terzo del mondo essere omosessuali è un reato. In Tanzania il presidente John Magufuli ha ufficialmente aperto "la caccia ai gay" garantendo loro il carcere a vita o almeno per trent'anni. In Cecenia si parla ormai da tempo delle persecuzioni contro le comunità LGBT autorizzate dal premier russo Dmitrij Anatol'evič Medvedev. Le operazioni sarebbero volte all'identificazione, al fermo e all'arresto degli omosessuali, deportati successivamente in campi di prigionia e sottoposti a torture fino alla morte.
In questo inferno di violenze e barbarie chi andrebbe davvero curato?
Tutta la solidarietà nei confronti degli omosessuali che vengono ingiustamente discriminati o ingiuriati per il modo come vivono i propri sentimenti.
Attenzione, però, a non scadere nella propaganda contro le religioni minoritarie; altrimenti si finisce per commettere lo stesso torto nei confronti degli altri.
Per approfondire: http://antisette.blogspot.com/2019/01/antisette-plagio-omosessuali-denise-deborah-lavaggiodelcervello.html