Tutti i numeri e le date dell’immigrazione. E le previsioni con cui bisogna fare i conti: nel 2050 la popolazione africana conterà 2,5 miliardi di individui.
Tra quest’anno e il 2018 in Europa potrebbero arrivare un milione e mezzo di migranti sulle onde del Mediterraneo o attraverso le vie balcaniche. Dal 2006 al 2016 sono arrivati in Italia 719.132 migranti, secondo dati provenienti dalle fonti del Ministero degli Interni. Ma andiamo per gradi, ci sono tappe che hanno segnato le politiche migratorie in questi anni che è obbligatorio ricordare.
2013
Il 3 ottobre a Lampedusa, un’imbarcazione carica di migranti naufraga e causa 366 morti. Un evento che scuote l’Europa e il mondo.
7-8 ottobre a Bruxelles si istituisce il gruppo di lavoro «Task Force Mediterranean» (TFM) per creare tra gli Stati Membri una sinergia nella gestione della straordinaria pressione migratoria.
Il 18 ottobre l’Italia lancia Mare Nostrum. Oltre 110.000 vite umane salvate.
Al 31 dicembre in Italia sono arrivati 42.925 migranti.
2014
Durante la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea (1 giugno – 31 dicembre 2014) il Ministero dell’Interno vara un nuovo piano nazionale di accoglienza. Si ottiene il rafforzamento di Frontex e l’avvio di Triton con dismissione graduale di Mare Nostrum. L’Italia apre il dialogo con l’Africa (Conferenze di Karthoum e di Rabat).
Il 31 dicembre in Italia sono arrivati 170mila migranti pari al quadruplo del 2013.
2015
In primavera il nuovo naufragio scuote le coscienze europee: 750 morti. Solo 28 superstiti.
Aprile: il Consiglio Europeo lancia un’operazione militare per contrastare il traffico dei migranti, Eunavformed.
Maggio: la Commissione Europea adotta l’Agenda Europea sulle Migrazioni ed introduce il meccanismo del ricollocamento, per la redistribuzione in due anni di 40mila richiedenti asilo in favore di Italia e Grecia.
Ottobre: la rotta balcanica esplode, entrano in Slovenia 40mila persone (di cui 12.600 solo il 21 ottobre).
Novembre: summit di La Valletta e stanziamento di fondi per l’Africa 1.800.000 € di Trust Fund.
31 dicembre: In Europa sono arrivati 1.400.000 migranti (un milione solo in Germania).Si rafforza il Sistema Nazionale di Accoglienza.
Si avvia la rilocazione, ma gli Stati Membri non rispondono.
Il Ministero dell’Interno avvia Intese con Paesi terzi per facilitare i rimpatri. Il sistema di rimpatri europei è debole (3.565 rimpatri Frontex).
Si realizzano gli hotspot di Lampedusa e Trapani.
31 Dicembre: In Italia sono arrivati 153.842 migranti (recuperate 296 salme).
Si registrano 12.360 minori.
2016
La UE sigla l’Accordo con la Turchia per contenere i transiti dalla rotta balcanica – stanziati 3mld e 600mln di Euro. L’Italia lancia il «Migration Compact»: per rafforzare i rapporti con i paesi terzi africani (pilota: Niger, Nigeria, Mali, Senegal, Etiopia).
L’Italia apre gli hotspot di Pozzallo e Taranto. Persone soccorse 130.151.
Salme recuperate 1065.
31 Dicembre: in Italia sono arrivati 181.436 migranti (prevalentemente da Nigeria, Eritrea,Guinea,Costa d’Avorio e Gambia)
Tra questi sono giunti 25.846 minori non accompagnati.
Le domande di asilo sono state 123.600 e contro i dinieghi sono stati presentati 25.167 ricorsi.
2017
Parte l’accoglienza diffusa del Piano Anci. Rispondono circa 2.176 su 7.998 comuni.
Al 20 gennaio sono arrivati 2.393 migranti.
Avviato rapporto dialogico ed operativo con Tunisia e Libia.
Il 60% degli arrivi è costituito da migranti economici: si va verso l’apertura di Centri Regionali per i rimpatri.
LE PREVISIONI
Secondo il World Population prospects nel 2050 la popolazione mondiale aumenterà dagli attuali 7,3 miliardi a 9,7 miliardi. Oltre la metà di tale crescita sarà dovuta all’Africa dove la popolazione è destinata a raddoppiare e raggiungerà i 2,5 miliardi.
La sola Nigeria, nel 2050 raggiungerà 430 milioni di persone.
Lagos, Kinshasa, Addis Abeba, Dar es Salam, Niamey saranno le metropoli boom dei prossimi decenni. Nel 2050 l’Africa avrà un quarto della popolazione mondiale.
Nel 2100 si prevedono 4,4 miliardi di africani in un mondo di circa 11 miliardi di abitanti.
Alla luce di questi dati emerge un fenomeno dai tanti risvolti, al quale non sono sufficienti risposte solo di natura economica o giuridica. Sono richieste risorse civili e culturali. Si tratta di individuare i principi sui quali è possibile costruire l’Europa. Al tema dell’immigrazione si risponde con i ponti di Papa Francesco o i muri di Trump? Anche qui la divisione è netta tra i mass media, l’opinione pubblica e la politica che utilizzano la vita degli immigrati per fini propagandistici. Propaganda che nuoce all’intero continente.