Spesso si usa in maniera spropositata l’espressione “fatica letteraria” che riteniamo invece la più opportuna per descrivere il nuovo libro dal titolo “Donne pericolose – passioni che hanno cambiato la storia” (Ed.Rizzoli), della giornalista e scrittrice Cinzia Tani. Cavaliere della Repubblica per meriti culturali, autrice, conduttrice televisiva e radiofonica e mattiniera, visto il programma di successo delle 6:10 “Uno Mattina Caffè” che va in onda ogni giorno su Rai Uno e che porta la sua firma. Vincitrice del premio Scanno, del premio Campiello, del premio Presidenza del Consiglio, del premio Internazionale Federico II.
Definire questo libro una fatica letteraria è cosa inevitabile: 372 pagine fitte scritte bene che sono un compendio di storia, di geografia, di aneddoti e di nomi. L’ammirazione per quest’autrice è cresciuta dopo ogni pagina. Un libro completo e versatile, adatto agli appassionati di storia, ma anche ai semplici curiosi, scritto con uno stile immediato, specialistico quando necessario. Il plurilinguismo adottato e l’utilizzo di termini presi in prestito dalle lingue straniere rendono la narrazione storica, così’ come la stessa autrice preferisce definire il suo libro, allo stesso tempo per pochi, ma adatta a tutti.
Una dicotomia che si risolve nella professionalità e nel talento di Cinzia Tani, che è sempre pronta a stupire con idee letterarie nuove, arrivandoci prima di tutti. Mai, infatti, si era data risonanza alle spie donne. La più nota è la misteriosa e sensuale Mata Hari ma, non ce ne vogliate, dopo la lettura di questo libro ci si rende conto di quanto la sua fama non valga pienamente il valore che le si attribuisce. Preferibili, ad esempio, le storie di Violette Morris, Josephine Baker e Ordette.
Il ritmo della narrazione è incalzante, ci si lancia insieme alle protagoniste da un paracadute, s’impara a usare l’inchiostro simpatico, si salta in corsa su un treno. Interessante è il rapporto di queste donne con i proprio genitori: la figura del padre sembra quasi fondamentale per accrescere sentimenti di attaccamento alla patria e al sacrificio, a fronte di figure materne più rigide e distaccate. Il racconto di queste spie audaci, passionali e appassionate (anche esempi dei giorni nostri mantengono queste caratteristiche. Basti pensare ad Anna Chapman, la russa rossa inviata dal Cremlino a sedurre Snowden), talvolta madri e amanti non ideali è stato costruito così bene da poter estrapolare ciascuna storia per la realizzazione di quindici (tante sono le mini-biografie raccontate) pellicole cinematografiche. D’altronde Cinzia Tani ha affidato a ogni capitolo un titolo efficace e accattivante, dando una caratterizzazione dei personaggi puntuale.
Un libro eclettico, dunque, che ci fornisce oltre ad un catalogo di notizie, di fatti, anche un vero e proprio catalogo umano. Ci permette di sentir parlare di Gianni Agnelli, di Brigitte Bardot, Coco Chanel. Un libro che riconsegna alla storia il coraggio e l’ambizione di queste eroine senza risparmiare le cronache del terrore dei campi di concentramento e neppure qualche episodio di “amor scortese”. Insomma, un libro da leggere.