Di Ilenia di Summa
L’intelligenza artificiale intesa come mezzo per espandere le potenzialitá umane senza sostituire la macchina all’uomo, se ne è parlato durante il convegno “L’umanità aumentata dall’intelligenza artificiale”. L’incontro organizzato da Ansa, si è tenuto lo scorso 14 novembre e ha visto la partecipazione di Deloitte Italia, Alexa, Almaviva e Lenovo Italy.
I lavori hanno posto l’accento sulla necessità di superare l’idea pessimistica che vede nell’AI una minaccia e una sfida tra l’intelligenza umana e le capacità dell’algoritmo immaginando invece “un’alleanza” volta al progresso.
“L’ Europa è al centro dello sviluppo dell’intelligenza artificiale – ha spiegato il direttore generale della Dg Connect della Commissione europea, Roberto Viola – con un approccio centrato sulla persona e basato su due assi portanti: l’eccellenza e la fiducia”.
L’intelligenza artificiale accompagna la vita di moltissimi cittadini in tutto il mondo e già oggi sono diverse le tecnologie, gli strumenti e i servizi che ricorrono a una o più branche dell’artificial intelligence (AI): nella maggior parte delle fabbriche moderne, dove svolge una serie di operazioni pericolose o impossibili da effettuare per gli esseri umani; nella creazione di pubblicità ad alto coinvolgimento, favorendo il lavoro degli esperti di marketing; nella traduzione di testi complessi o nella gestione della casa mediante i sistemi di domotica residenziale. Anche nel settore finanziario si riscontra l’impiego crescente dell’AI: molte Banche ne fanno uso per analizzare il portafoglio dei clienti, identificare potenziali insolvenze e sperimentare nuovi modelli di business in un ambiente controllato.
D’altronde la pervasività è la caratteristica principale dell’AI e gli assistenti vocali ne sono uno degli esempi: “Proprio oggi sono quattro anni dal lancio di Alexa in Italia, – ha affermato Gianmaria Visconti country manager di Alexa per Italia, Spagna e Francia – in questo periodo l’utilizzo di questa tecnologia è cresciuto in modo costante e nel solo 2022 gli italiani hanno interagito 8 miliardi di volte con il dispositivo”.
Anche il mondo del giornalismo si confronta con le nuove possibilità perché, se da un lato l’AI può affinare la capacità di selezione e di elaborazione delle notizie, non bisogna dimenticare i criteri etici, morali, professionali alla base della redazione delle notizie.
“La sfida è muoverci nella direzione di un giornalismo aumentato grazie all’intelligenza artificiale”, ha detto il presidente dell’ANSA Giulio Anselmi: “Ciò significa non tradirlo, ma tenere fermi i valori che il giornalismo possiede da sempre: rispettare le fonti, non confondere i fatti con la post-verità, conciliare l’attendibilità con la velocità”.