di Leonardo Palmisano
Marinella Pallonetto è una suora salesiana. Prima del lockdown, era coinvolta appieno nelle attività scolastiche (insegnava al liceo) e dell’Oratorio Centro Giovanile “Don Bosco”‘di San Severo -FG-, di cui è responsabile. Oratorio e scuola, in una parola “la vita dei giovani”.Per lei e per le sue consorelle passione e ragione di vita
Come e dove stai vivendo la “quarantena”? Che impatto ha sulla tua vita pubblica e privata? Come ti sei organizzata e come si è modificata la tua vita?
Mi trovo, stranamente e provvidenzialmente, a casa dei miei genitori, perché ero qui quando è stato emanato il decreto ed è scattata la quarantena. Questa situazione sulla mia vita professionale, ha un impatto particolare. Sono un’insegnante ed è strano e piuttosto complicato incontrare gli alunni solo virtualmente. Così come è strano incontrare i giovani dell’Oratorio, virtualmente. D’altra parte, venendomi a trovare in casa dei miei genitori, mi sono trovata già catapultata in un’altra dimensione, diversa da quella del mio quotidiano. Ho, perciò, avuto la fortuna di vivere una diversa forma di prossimità, che per di più mi riporta piacevolmente ai tempi e agli affetti dell’infanzia e della giovinezza. Il tempo lento, in realtà, passa in fretta, dovendomi dividere tra casa e, virtualmente, scuola, oratorio.
Ho cercato di essere più attiva e presente sui MEDIA e ci sto guadagnando un “aggiornamento utile”. La vita è modificata nella sua mobilità, nella possibilità di incontri semplici, ma profondi, nella dimensione spicciola del quotidiano. Nella sostanza non cambia.
Cosa stai pensando di fare o stai già facendo? Stai già progettando qualcosa?
Mi lambicco il cervello pensando a cosa dovrei fare per essere più vicina ai ragazzi. Poi mi arrendo e dico che attraverso mezzi e strumenti faccio tutto quello che so e posso, poi li raggiungo col metodo più efficace che conosca: la preghiera e la coerenza della mia vita anche in questi momenti difficili che fanno tanto interrogare, sulla vita, sulla fede.
Sto pensando di organizzare una festa a sorpresa o uno stappo a sorpresa, chiaramente virtuali, per un ragazzo dell’Oratorio che in questi giorni compie 18; sto pensando ad una gita gratuita per tutti i ragazzi, dopo questi tempi funesti. Una gita che ricompatti, che dia la possibilità di incontrarsi nella gioa, di incontarsi, di condividere nell’allegria. Sto pensando ad attrezzare una sala con un robusto biliardino e a sgombrare ambienti da cose depositate, per accogliere giovani in movimento.
A maggior ragione guarderò il mondo con uno sguardo che vada oltre le apparenze, gustandone la bellezza di quel segreto che si vela, ma non si nasconde inesorabilmente.
Cosa cambierà, più in generale, in Italia e nel mondo?
Penso che tra la popolazione ci sarà una maggiore capacità di riflessione; si apprezzeranno di più le cose piccole; si proverà piu gusto nello stare insieme.
In Italia non so cosa potrebbe accadere. Temo un accaparramento in economia, l’adesione ad alleanze sbagliate, la manifestazione politica ed economica di ciò che è all’origine di tutta questa storia.
Un timore, forse fantasioso, che ho, è che se questo dovesse essere il nuovo modo di belligerare per accaparrarsi domini economici, non ci sto, “Maria io esco!” (per sdrammatizzare un po’ J )