2
Carmelo Rollo (photo fb)
Legacoop Puglia, Rollo: il Paese non escluda le aree più deboli
Carmelo Rollo è stato rieletto per la terza volta presidente di Legacoop Puglia. “Una prossima sfida delle cooperative pugliesi è quella di continuare a parlare con le persone e dunque la condivisione"
10 March 2019

BARI - Il 12esimo Congresso di Legacoop Puglia -  239 delegati delle 449 cooperative pugliesi espressione di 270 mila soci aderenti a Legacoop - ha rinnovato la fiducia per il terzo mandato consecutivo a Carmelo Rollo. Il presidente di Legacoop Puglia ha toccato temi dell’attualità politica pugliese: dall’agricoltura al lavoro, dal welfare generativo all’innovazione passando per la legalità e l’autonomia differenziata. “Una prossima sfida delle cooperative pugliesi – ha detto Rollo  – è quella di continuare a parlare con le persone e dunque la condivisione. Altra sfida è la partecipazione concreta e reale nella progettualità”.

 “Il Sud è già in autonomia differenziata da molti anni, - ha detto poi Rollo - noi siamo penalizzati già da tanti anni perché qui il problema non è l’autonomia differenziata ma sono i diritti, la garanzia dei diritti a tutti gli italiani. È inimmaginabile – ha continuato - una scuola diversa regione per regione, un concetto di Paese che escluda alcune aree solo perché non ce la fanno. Uno dei due vicepresidenti del Consiglio l’altro giorno ha dichiarato che chi è bravo va avanti, chi non è bravo si ferma. Stiamo facendo le politiche dell’uno contro uno. Questa logica dell’uno contro uno ci uccide”.

Un passaggio importante dell’intervento del presidente ha riguardato la legalità.  L’altra sfida è quella di alzare il livello della legalità nelle nostre imprese e sul territorio. Non perché è cambiato qualcosa, ma perché probabilmente non è mai cambiato nulla a favore di una maggiore legalità e trasparenza. Le nostre cooperative devono camminare a testa alta, poi chi sbaglia viene escluso. Ci stiamo sforzando - ha continuato Rollo - per definire e completare la normativa di contrasto alle false cooperative. Nel frattempo – ha continuato - ci siamo dotati di una autoregolamentazione sul prestito sociale e continuiamo in azioni di compliance finalizzate a favorire la rotazione del management, a determinare il coinvolgimento dei soci nella condivisione delle scelte, a dotarsi di procedure di audit utili a evidenziare sintomi di crisi aziendale, ad aderire ai protocolli di legalità e al rating di legalità. Ma stiamo lavorando per abbassare le soglie di accesso al rating per includere anche le microimprese”. Sui beni confiscati Rollo ha ribadito “la necessità di una Legge Regionale che dovrebbe produrre linee guida per i regolamenti comunali per l’assegnazione, che facciano discendere l’assegnazione da un’adeguata fattibilità dell’uso del bene e dell’impatto sociale positivo sul territorio”.

Un discorso improntato al protagonismo delle persone, a un attivismo fatto di partecipazione e auto organizzazione a cui si è ispirato il modello pugliese delle cooperative di comunità. 20 già costituite grazie alla legge regionale, la prima approvata in Italia.

Al congresso era presente il presidente Nazionale Mauro Lusetti che ha ricordato il peso del mondo cooperativo nell’economia del paese: “Noi oggi rappresentiamo l’8% del Pil, - ha detto - abbiamo quasi 12 milioni di soci e 1.300.000 dipendenti, quindi una realtà economica estremamente importante. Senza il mondo cooperativo milioni di persone non avrebbero un’ assistenza adeguata e all’altezza di uno stato moderno come si ritiene l’Italia, non avrebbero la possibilità di cibarsi di cibo italiano perché quasi il 50% dei prodotti agroalimentari italiani è prodotto e trasformato da cooperative. Il 2018 – ha continuato Lusetti a margine del congresso - è stato un anno importante e anche positivo per la cooperazione, perché è cresciuta sia in termini di volume di affari sia in termini di occupati. I segni della crisi, o comunque la coda lunga della crisi, ha colpito e colpisce ancora alcuni settori tradizionali come quello della cooperazione edile, ma in altri settori invece abbiamo registrato un andamento estremamente positivo, penso all’agricoltura, alla cooperazione sociale e alla cooperazione distributiva. Per il l 2019 siamo fortemente preoccupati. Quindi sollecitiamo il governo a sbloccare le grandi opere. Ci sono più di 30 grandi opere che aspettano di essere sbloccate, non solo TAV”.

Galleria fotografica
Commenti