Coltivare l’anima nel perimetro di un orto
Nicole Cascione | 11 September 2016

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Mario, nome di pura fantasia, è un ragazzo che come molti altri suoi compagni, ha intrapreso una strada sbagliata, la strada della criminalità. Inserito in una comunità di recupero, da un anno frequenta l’associazione Effetto Terra Onlus, dove si dedica alla coltivazione di ortaggi e frutta e alla cura della terra, a contatto con gli altri. Questa è una delle tante iniziative portate avanti dall’associazione barese.

Un ritorno alla terra, alla riscoperta della bellezza della natura e del proprio rapporto con essa. Questo è l’obiettivo dell’associazione Effetto Terra Onlus, una realtà nata a Bari nel 2013, quando il Comune ha concesso loro un grande appezzamento di terra, con l’idea di sviluppare principalmente progetti di agricivismo urbano, recuperando terreni e spazi abbandonati e destinandoli ad attività agricole in città, coinvolgendo la cittadinanza e diffondendo un’importante coscienza ambientalista.

 Carolina Borghi, presidente dell’associazione, insieme a Francesca Covelli, vicepresidente, e agli altri 40 soci, organizzano ogni anno numerosi progetti ed eventi aperti a tutta la cittadinanza, molti dei quali coinvolgono anche le scuole materne ed elementari, nelle quali i volontari invitano i più piccoli a mettere le mani nella terra, coltivando ortaggi e realizzando veri e propri orti. Al momento sono 17 le famiglie che si occupano di coltivare e di curare un appezzamento di terra, nel cuore del capoluogo pugliese, in via Lorenzo D’Agostino.

Un paio di volte a settimana queste famiglie si ritrovano per curare il proprio orto, dove sono stati coltivati frutta e ortaggi. Nel campo arato di 4mila metri mq ci sono zucchine, caroselli, piantine aromatiche che crescono all’ombra di ulivi secolari, ma anche 50 specie differenti di alberi da frutto. Con materiale di recupero sono state anche realizzate delle panchine, delle altalene per i più piccoli e una zona picnic. Ma cosa si intende per agricivismo? Si tratta di un termine proposto per la prima volta dal dottor Richard Ingersoll, con il quale si intende “l’utilizzo delle attività agricole in zone urbane per migliorare la vita civica e la qualità ambientale/paesaggistica”.

L’agricivismo prevede il coordinamento di molteplici attività agricole in città, un’estesa partecipazione integrata, una diffusa coscienza ambientalista. Ma l’associazione Effetto Terra non si occupa solo di questo, tante sono infatti le iniziative di carattere sociale portate avanti da Carolina e Francesca che collaborano con comunità di minori a rischio e con ragazzi affetti da disagio psichico, che a contatto con la terra riescono a ritrovare equilibrio e serenità. Perché un ritorno alla natura può aiutare davvero tutti

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