BARI - 1° C.P.I.A. Sede operativa San Nicola. Lettai ha appena terminato il suo esame orale rispondendo all’ultima domanda posta dalla commissione esaminatrice, differenze tra il potere esecutivo e giudiziario nel nostro ordinamento. Ordinario pomeriggio di giugno per il corpo docente, impegnato nel valutare l’ultima prova di 13 studenti (10 stranieri e 3 italiani) frequentanti il corso per il conseguimento della licenza media. Straordinario pomeriggio di giugno, invece per Lettai, che finalmente riesce a realizzare il suo sogno, ottenere un titolo di studio. Lettai Ghebrelul è una donna eritrea di 75 anni e cittadina italiana da cinque. “Non posso avere preferenze, l'Italia e l’Eritrea sono le mie due patrie”. Ha dovuto lasciare Asmara nel 1975, quando ebbe inizio la guerra di liberazione dal dominio etiopico con l'attacco alla città da parte del Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo. “Sono cresciuta in campagna assieme ai miei genitori e i miei 5 fratelli. Vivevamo d’ agricoltura. Quando la città divenne un vero e proprio campo di battaglia, salutai i miei cari ed assieme al padre dei miei figli ci siamo trasferiti a Bari”. L’ingresso in Italia è avvenuto regolarmente grazie a un contratto di lavoro. “Ho sempre prestato servizio come collaboratrice domestica presso importanti famiglie baresi, mentre mio marito faceva l’autista. Svolgevo il mio lavoro con dignità, in una città che si è sempre mostrata accogliente nei nostri confronti”. Il lavoro ha sopratutto garantito il futuro per i suoi due figli “Il mio sogno è sempre stato quello di diventare un’infermiera per poter aiutare gli altri, ma la mia famiglia non mi ha permesso di studiare perché dovevo dare una mano nei campi. Sono orgogliosa dei miei figli, ho una ragazza di 42 anni e un ragazzo di 36 anni, entrambi laureati all’università cattolica”.
Lettai è in pensione dal 2003 e abita nel quartiere Madonnella. Dal ‘75 ad oggi non ha mai lasciato Bari. Ha vissuto le diverse stagioni dei fenomeni migratori e dimostra una straordinaria capacità di analisi.”Personalmente non ho mai subito episodi di razzismo. Oggi viviamo in una società diffidente ed egoista con il prossimo, italiano o straniero. Non comprendiamo che l’umanità è dentro il nostro cuore e che la nostra coscienza ci obbliga ad avere lo sguardo sugli altri”. Abbandonare la propria terra non è mai semplice soprattutto quando si è costretti a farlo a causa di conflitti. “Tutti hanno il diritto di vivere nel proprio paese. L’Europa dovrebbe aiutare sul serio l’Africa, fermando innanzitutto di vendita delle armi”
L’esame è terminato ormai da un pezzo, ma Lettai fa fatica ad accettare la fine del percorso scolastico. Vuol restare a scuola. Continua a chiedere quando dovrà tornare per il ritiro della documentazione. “I miei giovani compagni di classe mi mancheranno. I docenti di questa scuola mi hanno accolto bene e soprattutto mi hanno fatto vivere dei bei momenti” Il 1° C.P.I.A. Sede operativa San Nicola, diretto dal preside Lorusso e coordinato dal prof. Schirone, offre la possibilità agli studenti di accedere ad ulteriori progettualità. “Ho finalmente raggiunto il mio obiettivo. Ora però, voglio seguire un corso per imparare l’uso del computer”.
La forza di volontà e la visione del mondo di Lettai hanno incrociato il lavoro quotidiano e silenzioso degli insegnati. In un assolato pomeriggio di giugno, il rituale degli esami orali, ha il sapore di qualcosa di straordinario.