"Quest’anno sarà il quarantesimo anniversario dell’uccisione di Peppino e non posso allontanarmi da Cinisi. Il 9 maggio sarà un momento importante dove il tema portante delle nostre iniziative riguarda l’impegno antimafia e quello della negazione dei diritti umani. Nell’occasione vogliamo trasmettere alle nuove generazioni il messaggio di Peppino, che è un messaggio di lotta, di impegno, di rottura e di speranza. A questo punto penso sia il caso di evidenziare il vero concetto di legalità, che non è solo quello che spesso si racconta nelle scuole: rispettare le leggi, pagare le tasse e compiere tutta una serie di doveri. La legalità in primo luogo è il rispetto della dignità umana, dei diritti umani e del lavoro. In occasione del vostro incontro tengo a precisare un altro aspetto molto importante da evidenziare: la disobbedienza civile come punto massimo della legalità, che significa lottare davanti alle tante ingiustizie. Come diceva Don Milani “L’obbedienza non è sempre una virtù”, a questo punto penso sia importante trasmettere ai giovani la ribellione contro ogni forma di ingiustizia per evitare che possa crescere una generazione di rammolliti. I giovani devono alzare la testa, mantenere la schiena dritta e pensare al futuro con dignità, rifiutando ogni forma di indifferenza e di rassegnazione, questo è l’insegnamento che ci ha lasciato Peppino. La legalità, intesa solo come una serie di doveri, ha causato molti danni, se proprio dobbiamo continuare a pronunciare questa parola aggiungiamo Democratica, Costituzionale, Antifascista, se no rimane una cosa vuota e senza un senso. Nel rispetto della Costituzione che ha nel suo DNA l’antifascismo, il lavoro, la dignità umana ed una serie di leggi che ci hanno aiutato a crescere come società, contro quelle leggi che invece hanno cercato di bloccare la democrazia in questo paese".
Giovanni Impastato