Lo sapevate che sette diamanti su dieci, fra quelli che di solito ammiriamo nelle vetrine delle migliori gioiellerie o addosso alle donne più affascinanti, provengono da Anversa in Belgio? Una città che da sempre ha familiarizzato con l’arte del “taglio”, sia esso relativa alla lavorazione delle pietre preziose e delle stoffe più pregiate provenienti dal lontano Oriente, sia esso praticato nel senso più diretto e crudo del termine stesso.
Non a caso il suo nome fiammingo Antwerpen (Hand, mano e werpen, gettare) ne celebra etimologicamente la tradizione, legata alla leggenda di un giovanissimo soldato romano Silvius Brabo, una sorta di novello Davide, che uccise l’avido gigante Druoon Antigoon, terrore dei marinai fiamminghi, e dopo avergli tagliato la mano, la gettò nel fiume Schelda. Una statua-fontana nel centro di Anversa, di fronte al Municipio, celebra il gesto di questo eroe e diventa metafora di un monito quotidiano, per ogni locale amministratore della città.
Grote Markt è una piazza triangolare, persino nella sua forma, per rendere omaggio alle sfaccettature dei diamanti: qui finemente lavorati, e a quella professione artistica che ha fatto la fortuna di questa città. “Cut in Antwerp” (Tagliato ad Anversa) è diventato un marchio di qualità internazionale, forte di una tradizione lunga oltre cinque secoli. Il suo tempio, a due passi dalla Stazione Centrale, è il Centro dei Diamanti di Anversa, che ospita al suo interno ben 1500 aziende, 4 borse del diamante e migliaia di specialisti, che, lavorando di cesello, mantengono alto il livello di una professionalità diventata modello e sinonimo di garanzia per il mondo intero.
La piazza è il cuore antico di Anversa. Una città che è Firenze e Venezia al tempo stesso, immerse nella realtà e nella caratteristica tradizione delle Fiandre. Ne sono suggestiva testimonianza gli splendidi Palazzi delle Corporazioni, che si affacciano su di essa, ognuno col proprio pinnacolo dorato, innalzato sul tetto, e raffigurante il relativo mestiere. Il più famoso, quello degli armatori, spicca fra tutti per essere sormontato da un elegante vascello a vele spiegate.
E ancora, da questa strana ma incantevole piazza è possibile ammirare le svettanti asimmetrie gotiche della Cattedrale di Nostra Signora, la più grande dei Paesi Bassi, scrigno maestoso di preziosi tesori artistici e devozionali, tra cui primeggiano alcuni dei più famosi capolavori di Rubens e Van Dyck.
Secondo porto più importante d’Europa, sviluppatosi sulle rive dello Schelda, Anversa è anche patria della moda belga ormai internazionalmente conosciuta, e crocevia di affascinanti itinerari all’insegna di un’ammirabile fusion di nuovo e antico, di classico e moderno. Palazzi sontuosi, opere d’arte, pietre preziose, design d’avanguardia e turismo fluviale ne fanno la città più “trendy” delle Fiandre. Qui signorili residenze Art Nouveau, ville neo-rinascimentali e imponenti castelli medievali formano un magico scenario, lungo il quale si possono frequentare gli innumerevoli bar, caffè e locali fra i più “in” di tutto il Belgio.
Si chiama Cogels-Oysley la strada lungo la quale i ricchi della città si fecero costruire case bellissime e singolari, gareggiando l’un l’altro per l’originalità e la bellezza delle costruzioni. Facendone uno straordinario campionario di stili architettonici, di mosaici, di vetrate grandiose e ferri battuti dalle volute sinuose, che hanno dato vita ad un ambiente eclettico e contemporaneamente fuori dal tempo. Una strada che quando divenne famosa aveva un unico pregio: vi passava il primo tram della città.
Una città dalle mille sfaccettature e dai mille colori, che risplende proprio come i suoi diamanti o come le luminosità delle opere di Pieter Paul Rubens, che qui trovò casa e lavoro. Ricca d’arte e cultura, vivace e cosmopolita, affascina con i suoi scorci panoramici, i suoi quartieri, i suoi teatri, le sue chiese e improvvisamente sorprende quando – in pieno centro – propone il suo famoso zoo, tra i più ricchi e più frequentati in Europa. Una città crogiolo di culture. Un concentrato di accoglienza ed ospitalità tipicamente fiamminghe.
E come in ogni città fiamminga che si rispetti, l’ospitalità esige il sigillo di un brindisi fatto rigorosamente con birra locale. La più famosa in Belgio, la Stella Artois, è diventata un mito, ma ad Anversa è la “bolleke” ad imperare sui tavolini di tutta la città. Il nome in fiammingo significa “palloncino”, perché viene servita in un tipico bicchiere dalla forma arrotondata e per apprezzare accoglienza e cortesia l’ospite ne beve almeno tre, come i baci che si scambiano quando qui ci si saluta.