La Fiction ‘Gaya’ che batte i network
Dino Cassone | 11 September 2016

Interno giorno. Una fede nuziale in primo piano. Lui la prende e guarda dritto davanti a sé. Un muro bianco, poi una mano che spunta. L’altro, il destinatario di quell’anello, avanza a tentoni, bendato. Poi si scopre e capisce: il suo lui lo sta aspettando. Entrambi vestiti di bianco si avvicinano lentamente. Dissolvenza in nero e la scritta “Coming soon”. In sottofondo la celebre “Bang Bang” affidata alla versione di Nancy Sinatra.

Questo è il brevissimo pre launch teaser della terza stagione di G&T, la prima webserie tutta italiana che parla di omosessualità, che come un diesel che si rispetti, è partita nel 2012 in sordina fino a conquistare la “rete gaya” italiana e non solo. Il canale ufficiale della serie su YouTube ha circa centomila iscritti, oltre ottanta milioni di visualizzazioni, più di diciannovemila fan su Facebook e quasi duemila e settecento follower su Twitter provenienti da tutto il mondo. Roba da capogiro.

Quella che è stata definita “una delle migliori webserie Lgbt al mondo” prende il nome dai due protagonisti, Giulio & Tommaso, rispettivamente impersonati dai torinesi Francesco D’Alessio e Matteo Rocchi, che della serie sono anche gli sceneggiatori, i registi e primi produttori. Due le stagioni fin qui mandate in rete e una terza in cantiere, probabilmente, se la campagna di crowfounding lanciata su Kickstarter riuscirà a raccogliere i novantamila euro che servono alla produzione. Ci auspichiamo che l’obiettivo sia raggiunto, non fosse altro per l’originalità del prodotto che i due ragazzi hanno saputo proporre al vasto pubblico. E non solo per il tema trattato, “una storia d’amore, senza bisogno di specificare l’orientamento sessuale”, ma anche per la qualità tecnica degli episodi: una bellissima fotografia incornicia la spettacolare Torino, una regia moderna basata spesso su flashback e una scelta musicale che “spacca di brutto” e che preferisce cover di brani famosi (ma quanto è bravo Michele Grandinetti?). A trovare un difetto, che poi non è nemmeno piccolo, dobbiamo registrare la recitazione di gran parte del cast sull’orlo dell’imbarazzo: ingessato e spesso inespressivo che finisce per sciupare la brillante e credibile sceneggiatura. Eccezion fatta per Angela Cappone che veste i folli panni di Sara, la classica “frociarola”, ossia l’amica sfigata dei gay.

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E veniamo alla storia. Giulio e Tommaso, amici sin dall’infanzia, durante una serata in discoteca all’insegna del ballo e dell’alcool, si lasciano andare nei bagni del locale a un intenso scambio di effusioni, che inevitabilmente cambierà da quel momento la vita di entrambi. Mentre Giulio è omosessuale, ma non l’ha mai confessato all’amico, Matteo è il tipico etero tutto di un pezzo che dopo la sbornia, sentendo minacciata la sua virilità, decide di troncare il rapporto d’amicizia. Cinque anni dopo, però, i due s’incontrano nuovamente: Matteo in procinto di sposare Serena, Giulio fidanzato con un suo collega architetto. E tutto cambia. Inevitabilmente. Così tra il primo che lotta con “l’attrazione strana” per il suo vecchio compagno di giochi e il secondo che sprofonda nel tunnel del mai dimenticato “primo amore”, i due vivranno un’intensa storia, si lasceranno per il classico tradimento e si riprenderanno. Sullo sfondo, a condire e ravvivare la trama, anche le vicende tra Matteo e suo fratello alle prese con l’azienda di famiglia e le strampalate avventure erotico-sentimentali di Sara.

Alla webserie va comunque il plauso di trattare con freschezza e senza troppi cliché né tabù il vasto e complicato mondo dell’omosessualità, dosando bene momenti di divertimento, di riflessione e di sesso. Perché quello non deve mancare, mai. Non è da trascurare nemmeno il fatto che molti utenti hanno trovato la spinta emotiva giusta per non sentirsi “abbandonati” e “soli” e il coraggio di fare coming out con i familiari e gli amici. Grazie anche alla spontaneità dei protagonisti, due ragazzi come tanti. E allora, restiamo in attesa della terza stagione: Giulio e Tommaso si sposeranno come promesso nel promo? Alla rete l’ardua sentenza.

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