Questo è un libro che ci incuriosisce già dalla prefazione, poiché è stata scritta da un grande attore italiano, Lando Buzzanca. Il libro, narra la storia di una donna in “rinascita” reduce da una storia sentimentale fallimentare, e approfondisce il tema del “principe azzurro” o meglio del presunto “uomo ideale”, e ci mette in guardia da colui che vuole spacciarsi tale; chi meglio di Lando Buzzanca che, spesso, ha interpretato i ruoli da “supermaschio”? Non poteva esserci testimonial più adatto per introdurci nella lettura di un coinvolgente giallo sentimentale. Ma ritorniamo alla nostra autrice. Raffaella De Rosa, romana, due figli, è giornalista e ha scritto per il quotidiano Il Tempo di Roma e per l’agenzia di stampa parlamentare ‘Attualità del Parlamento’. Dopo la laurea in lettere a La Sapienza, ha collaborato alla cattedra universitaria di Letteratura Italiana dell’ateneo romano e all’Enciclopedia Italiana Treccani. Oggi è responsabile comunicazione dell’Associazione Generale Cooperative Italiane.
Leggiamo la prefazione di Lando Buzzanca: “L’unico principe azzurro è l’uomo che si innamora della sua donna e la sceglie per tutta la vita. Gli altri sono truffatori, ciarlatani, affabulatori. Nella mia carriera di attore ho interpretato diversi tipi umani, dal “supermaschio” italiano, apparentemente vincente con le donne ma alla fine sempre preso a bastonate e deriso come ne La Schiava e nell’Homo Eroticus, al latin lover siciliano che va in Scandinavia per mettere alla prova la sua prepotenza maschile nel Il Vichingo venuto dal Sud, vestendo anche panni di personaggi più complessi come il protagonista del Merlo Maschio che trova una sua identità solo attraverso la bellezza della propria moglie. Ma il personaggio che più si avvicina al protagonista di questo romanzo è proprio quel Don Giovanni di Molière, che ho portato in scena a teatro nel 2005. In quell’opera straordinaria, della quale ho curato anche la regia, ho voluto proprio mettere in luce un Don Giovanni non solo “rubacuori” e uomo simbolo di chi spezza le regole della morale comune per soddisfare il suo innato egoismo, ma anche un uomo dotato di una capacità di attrarre a sé tutte le persone che gli ruotano intorno, non solo le donne. Nessuno riesce a sfuggire al suo magnetismo. Don Giovanni infatti non è solo il grande amatore spregiudicato che tutti conoscono, ma è una maschera che esalta la libertà dell’uomo proprio attraverso l’amore. Rivela una mancanza totale di senso morale e tratta con spietato cinismo il dolore altrui. Nel contatto col mondo femminile, tutte le sue donne sono vittime del suo fascino, del coraggio, dello spirito d’avventura. E a nulla vale il finale di condanna della sua vita dissoluta: Don Giovanni rimane un mito. Questo romanzo, secondo me, si propone come un avvertimento, scritto con preziosa ironia, a tutte le donne sui pericoli derivanti dall’incontrare un uomo assolutamente mancante della consapevolezza dell’esistenza del Bene e del Male, un uomo che crede in un’unica religione, quella dell’appagamento dei propri desideri. Che poi alla fine l’unica verità è che l’amore, quello vero, vince su ogni cosa.”
La trama: Barbara, blogger romana trentacinquenne, un po’ imbranata e un po’ disillusa, mette in discussione il proprio scetticismo quando incontra Ruggero Riccardo, magnate toscano suo coetaneo, non bello ma affascinante, ricco, generoso e, soprattutto, innamorato di lei. La vita di Barbara diventa così il disegno che il Gran Toscano ha pensato per lei: proposta di matrimonio, promessa di un impiego di prestigio, regali da sogno e sogni realizzati per tutte le persone che le stanno a cuore. Riccardo conquista tutti e tutti gli danno credito e riconoscenza.
Fin qui la favola. Quello che accade da lì in poi è la realtà. Quel che resta di Barbara è un sogno di felicità smantellato e la grande opera di ricostruzione che la attende. Difficile ricominciare a credere, difficile rinunciarvi. Una storia che si propone al tempo stesso come un giallo sentimentale e uno sguardo a una generazione che sembra perennemente in bonaccia, impossibilitata a muoversi e a crescere, sempre in attesa dell’arrivo di un metaforico principe azzurro.