“L’altra madre” è un libro spiazzante, intenso e duro, eppure scritto con uno stile leggero. Curioso è infatti l’uso del linguaggio, sporcato d’inflessioni e idiomi dialettali non solo nei dialoghi tra i vari personaggi ma anche nella narrazione in terza persona. Il tempo scelto è il presente, la storia accade proprio nel momento in cui viene narrata. Quasi a non voler mai mollare la presa dal lettore, a tenerlo legato alla drammatica vicenda, accompagnandolo in una sorta di giro turistico in una delle città più belle del mondo: Napoli. Si fa presto a montare dietro al motorino del protagonista Jenny e girare per i vicoli del centro storico, tra le bellezze architettoniche e la monnezza. La vera grande altra madre è proprio lei, Napoli.
Andrej Longo, l’autore, è nato a Ischia ed era destinato alla scrittura e alla letteratura già dalla nascita, il suo nome è di uno dei protagonisti di “Guerra e Pace”, il principe Bolkonskij. Da bambino, per non dare soddisfazione al padre che lo incitava alla lettura, si alzava di notte per andare a rubare i libri da leggere nella biblioteca di casa. Uno in particolare aveva catturato la sua fantasia, un libro cartonato di colore verde: “Il processo” di Kafka. Il cerchio si chiude.
Il romanzo, che consigliamo assolutamente, ha come protagonista Genny, un ragazzo di sedici anni proveniente da una famiglia semplice, ha una madre (di cui non conosceremo mai il nome, per precisa volontà di Longo) molto malata che per sbarcare il lunario cuce gli orli di pantaloni, gonne e abiti a un euro ciascuno. Genny è un “faticatore”: porta i caffè in un bar e ha una capacità enorme: guida il motorino come pochi a Napoli. Sarà questa sua dote che lo porterà, grazie all’influenza negativa dell’amico Salvatore, l’antagonista della storia, a incrociare, suo malgrado, il suo destino con quello di Tania, studentessa di quindici anni, figlia di Irene, una poliziotta “cazzuta”. Una frazione di secondo e accade la tragedia: le cose non saranno più come prima. E qui ci fermiamo, perché il libro va letto e gustato. Di Andrej Longo abbiamo amato il suo folgorante esordio letterario “Dieci”, sempre pubblicato da Adelphi: dieci piccoli racconti, come i comandamenti, che trafiggono il lettore e s’insinuano sotto pelle. Se potete, leggete pure questo.