“Più cultura e meno paura”, questo è il motto della Libreria Italiana a Lussemburgo. Nata nel 2000, oggi rappresenta un punto di riferimento per tanti lettori italiani, ma anche lussemburghesi che desiderano conoscere la nostra lingua e la nostra cultura. La Libreria Italiana, nel corso degli anni, ha invitato numerosi scrittori tra i quali: Gianrico Carofiglio, Simonetta Agnello Hornby, Fabio Geda, Antonio Caprarica, Francesco Tullio Altan. Nonostante le difficoltà a cui devono far fronte la maggior parte delle librerie indipendenti, la sfida principale della Libreria Italiana è quella di superare le difficoltà ampliando il più possibile il numero dei lettori e di libri venduti e moltiplicando le iniziative.
Quando nasce Libreria Italiana Lussemburgo?
La Libreria Italiana è stata creata nel giugno 2000 sottoforma di cooperativa, per iniziativa di un gruppo di persone, che avevano già lavorato insieme nell’associazione culturale italo-lussemburghese Convivium. L’obiettivo ancora oggi è quello di rendere disponibile ogni libro edito in Italia e diffondere la lingua e la cultura italiana, in tutte le sue componenti e sfaccettature, nel Lussemburgo e nella Grande Regione (regioni frontaliere di Francia, Germania e Belgio).
Che riscontro avete e state ottenendo tuttora sul territorio?
Un ottimo riscontro. Nonostante la nostra sia una piccola libreria indipendente, vive sul territorio da 16 anni, quindi penso che sia un grande traguardo. Ci sono molti italiani sul territorio che sono nostri clienti affezionati e, nel corso degli anni, il numero dei nostri lettori è cresciuto costantemente. Come la maggior parte delle librerie indipendenti, dobbiamo far fronte a difficoltà economiche, dovute alla crisi, alle spese crescenti, alla concorrenza del libro elettronico. La nostra sfida principale è superare le difficoltà ampliando il più possibile il numero dei lettori e di libri venduti e moltiplicando le iniziative e le sinergie, come quelle già realizzate con Amnesty International, l’università di Lussemburgo, associazioni (Circolo Curiel, Time For Equality, Dante Alighieri, Passaparola, associazioni regionali). Tutto questo mantenendo, per i libri di narrativa e saggistica, il prezzo di copertina italiano, una scelta in cui crediamo e che speriamo di poter continuare.
Quali sono gli aspetti della cultura italiana che piacciono di più ai lussemburghesi?
Innanzitutto bisogna notare il contesto specifico del granducato, dove la percentuale di stranieri è molto alta, nella città di Lussemburgo gli stranieri sono il 60% dei residenti. Anche i nostri lettori rispecchiano questa diversità di nazionalità e culture. Molti vogliono imparare o perfezionare la conoscenza della nostra lingua e sono interessati alla cultura italiana in generale, all’arte, alla storia. Noi forniamo i libri per i corsi di italiano delle varie scuole di lingua pubbliche e private, per la sezione italiana della scuola europea, per gli studenti dei licei lussemburghesi che imparano l’italiano come lingua straniera, per diverse bibilioteche e istituti di ricerca.
Organizzate iniziative ed eventi al fine di diffondere maggiormente la cultura italiana a Lussemburgo?
Sí, organizziamo regolarmente incontri con gli autori: nel corso degli anni abbiamo avuto moltissimi ospiti, tra i quali Gianrico Carofiglio, Simonetta Agnello Hornby, Margherita Oggero, Fabio Geda, Giuseppe Catozzella, Antonio Caprarica, Francesco Tullio Altan, Marco Malvaldi, Giuseppe Culicchia. Quest’anno Bruno Zanin, il “Titta” di Amarcord di Fellini, è stato qui da noi per presentare il suo libro autobiografico e rievocare il suo passato di attore, commentando alcune scene di Amarcord. Un altro evento che ha avuto un gran successo, e non solo tra gli italiani, è stato lo spettacolo teatrale di e con Serena Dandini, “Ferite a morte”, in cui un cast di donne di varie nazionalità ha letto (in italiano, inglese o francese) i monologhi sul femminicidio, tratti dal libro di Dandini.
Tra le altre iniziative, il Club del Libro, “Letti di notte”, le letture “Ad alta voce”, il ciclo di incontri “Immagine e Parola”, con collegamenti video con Carlo Rovelli e Melania Mazzucco.
Inoltre ogni anno partecipiamo con uno stand al “Salon du Livre et des Cultures”, dove invitiamo regolarmente autori italiani e al Festival del Cinema italiano di Villerupt (in Lorena, Francia), arrivato alla sua 39esima edizione.
Numerosi sono gli eventi rivolti ai più piccoli, come gli appuntamenti mensili di letture ad alta voce (“Nati per leggere”) per bambini dai 2 ai 5 anni e dai 5 agli 8 anni. Abbiamo organizzato degli atelier con Nicoletta Costa, Geronimo Stilton, Altan, una scuola di fumetto. Alle nostre iniziative partecipano anche molti bambini bilingui.
Quali sono gli autori italiani più letti?
In generale sono apprezzati un po’ tutti i grandi autori italiani: Buzzati, Calvino, Pavese, Sciascia, Morante, per esempio. La quadrologia di Elena Ferrante è negli ultimi anni in cima alle vendite e c‘è un interesse crescente per i libri scritti da donne (Murgia, Agnello Hornby, Oggero, Mazzantini, Mazzucco). Il genere giallo/poliziesco è sempre molto richiesto: Camilleri, De Giovanni, Carlotto, Malvaldi, Carofiglio. Molto letto è anche Umberto Eco.
Cosa cercano principalmente gli italiani che vi si rivolgono?
Le ultime novità, romanzi e saggi, che trovano regolarmente in quanto siamo sempre molto attenti alle ultime uscite. Alcuni vengono già con un’idea precisa, altri invece cercano un consiglio, per loro stessi o per un regalo. Come già detto, sono molto richiesti i libri e altro materiale per bambini.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Quello di continuare ad allargare il numero di lettori, italiani e non, interessati ai libri, alla lingua e alla cultura italiana, e di rinnovare e variare le nostre iniziative, inserendole anche all’interno di filoni esistenti. Di vincere la sfida della paura che sembra essere un elemento costante dei tempi attuali. Il libro è cultura. “Più cultura e meno paura” è senz’altro un motto in cui ci ritroviamo.