Trovarsi al posto giusto nel momento giusto. E’ quel che è successo ad Alberta circa 30 anni fa quando, trasferitasi in Canada con la famiglia, incontrò per caso il proprietario di una libreria che desiderava mettersi a riposo. L’amore per la cultura italiana e il desiderio di integrarsi in un nuovo contesto hanno spinto Alberta a rilevare la Librairie Italienne, una libreria sita a Montrèal in cui vengono vendute solo ed esclusivamente pubblicazioni italiane.
Alberta, quando e per quale motivo hai deciso di aprire una libreria italiana a Montréal?
Ho rilevato la libreria nel 1988, ma esisteva già da almeno 15 anni. Con la mia famiglia, formata da marito e due figli di 10 e 7 anni, ero arrivata a Montréal cinque anni prima e mi sono trovata al posto giusto nel momento giusto. Infatti il vecchio proprietario voleva mettersi a riposo e cercava qualcuno adatto a mandare avanti la libreria. É stato un colpo di fulmine. Inoltre, la necessità di radicarmi un po’ di più nel Paese che avevo scelto per continuare il mio cammino di vita, mi ha dato la giusta spinta per iniziare. Nella nostra libreria vendiamo solo pubblicazioni italiane, libri e giornali. Non avendo possibilità di resa, lavoriamo soprattutto sulle novità librarie e sulle richieste dei clienti. La merce arriva dall’Italia via aerea ogni 15 giorni, i costi sono altissimi, ma questa organizzazione ci permette di soddisfare le richieste dei clienti. Il nostro orgoglio è quello di poter mettere in vetrina l’ultima novità libraria contemporaneamente alle librerie in Italia.
E’ molto grande la comunità italiana presente a Montréal?
E’ composta da circa 350 mila persone. Io sono nata e cresciuta a Roma, ma mi sono trasferita qui da Catania, città dove ho vissuto per circa 13 anni.
Raccontaci un aneddoto legato alla tua libreria:
Al momento non me ne viene in mente nessuno, ma sicuramente le stranezze sono tante. Per fare un esempio, molto spesso mi sento dire: “Vorrei quel libro di cui non mi ricordo il titolo, non conosco l’autore e nemmeno l’editore, ne ho sentito parlare in televisione”. Naturalmente succede solo tra gli italiani, i francofoni sono molto più preparati.
Qual è il libro più venduto di sempre?
Il libro più venduto in assoluto dalla nostra libreria è “LE PIÙ BELLE PAROLE DEL MONDO” di Richard Scarry, è un’edizione in quattro lingue, adattissima per un Paese multiculturale come il Canada. Naturalmente gli autori classici come Calvino, Moravia, Pirandello, sono sempre in pole position. Tra i più recenti sicuramente Camilleri e Baricco sono i vincenti. Il fenomeno Elena Ferrante è esploso anche da noi.
I tuoi clienti sono più italiani o canadesi?
Strano a credersi, ma almeno il 40% degli acquirenti di libri è francofono ed è alla ricerca di autori italiani dei quali viene a conoscenza in occasione della pubblicazione in francese. Appena viene pubblicizzata l’uscita del libro in francese, chi conosce la nostra lingua cerca il titolo in italiano. Siamo i fornitori ufficiali di varie biblioteche che hanno un settore multiculturale, forniamo loro la lista di novità letterarie che potrebbero interessare i lettori e loro fanno la selezione. Tutto ciò sempre in dimensioni ridotte, la domanda è sempre relativa. Il reparto di libri per bambini è quello che funziona meglio, grazie anche ai nonni che cercano in tal modo di trasmettere la lingua italiana.
In base alla tua esperienza, quali sono gli aspetti che piacciono di più della cultura italiana?
Ho l’impressione che, sia qui che nella maggior parte del mondo, si abbini più facilmente la parola cultura all’arte culinaria piuttosto che a quella letteraria.
Pensi che sia più facile vivere di cultura a Montréal rispetto all’Italia?
Mandare avanti una libreria al giorno d’oggi è sempre più difficile. La concorrenza con l’avvento di internet è spietata. Le spese di spedizione per l’importazione diretta dall’Italia sono molto esose. Nonostante Montréal sia una città nella quale è molto frequente sentire parlare italiano, cosa impensabile nelle altre città canadesi, con l’invecchiamento della popolazione il volume delle vendite si riduce di anno in anno. I giovani italo-canadesi sono molto attaccati a tutto quanto è italiano, ma parlano in francese o in inglese. Si informano su quanto avviene in Italia, specialmente per quanto riguarda lo sport, ma sia la televisione che internet soddisfano perfettamente le loro curiosità.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Il mio sogno è quello di non vedere chiudere la libreria, di incontrare una persona che possa continuare a gestirla con passione, perché senza l’amore per la cultura e la passione sarebbe un’impresa ardua. L’età per la pensione l’ho superata da diversi anni, ma mi rende triste l’idea che tutto finisca.
libit@videotron.ca. Alberta Bonfiglio