“Avanti, c’è un post”, il libro di Mark Mc Candy che fa ridere e pensare
Marino Pagano | 3 April 2017

L’autore, barese, appassionato di letteratura, con questa pubblicazione per i tipi di Radici Future è alla sua prima prova editoriale

Ironia mordace e corrosiva. Calembours e arguzia semantica. Tante battute e poi un finale struggente moto d’umanità. In mezzo anche spazio per l’amore, gli abbracci, le canzoni. Il tutto al gusto del sorriso e della parola corta, lapidaria e potente. Ecco “Avanti, c’è un post”, a firma di Mark Mc Candy, fantasioso e indovinato pseudonimo di Marco De Candia, barese, appassionato di letteratura, alla sua prima prova editoriale proprio con un libro targato Radici Future (172 pagine, 12 euro). Il volume è una felice e brillante raccolta di 63 piccoli raccontini, meglio “short tales”, come suggerisce l’autore stesso. Storielle a tema libero, fatti raccontati con stile fluente e comprensibile a primissima lettura, così come alla vita reale di tutti i giorni le ispirazioni originanti fanno evidente riferimento. Rapporti di coppia, esistenze ormai tecnologicamente segnate e marchiate, citazioni cinematografiche e letterarie, momenti legati ai più vari incroci sentimentali: siamo sui sentieri semplici della vita, da De Candia ben delineati attraverso il costante ricorso alla sagacia propria di uno stile efficacemente umoristico e direttamente stimolante l’autore sulle questioni più vicine ai ritmi delle nostre trame collettive. Ha ragione Emilio Solfrizzi, amico personale dell’autore e prefatore dell’opera, a parlare di “meccanismi del comico” conosciuti alla perfezione da chi ha scritto queste felici (in tutti i sensi) righe, così evidentemente condite, come si diceva, al ben assortito ingrediente del sorriso. Cosa non certo facile e comune ai tempi nostri. Tempi in cui la letteratura mostra presumibili tagli sociologici dettati dal momento storico vissuto, in cui peraltro sembrerebbe esserci poco spazio per battute e intuitivi frizzi. La storia invece ci dimostra come anche nei momenti più bui gli spiriti concretamente illuminati mai abbiano abbandonato il necessario appuntamento con la sdrammatizzazione, concetto ben lungi da consistere in un’elusione dei vari problemi. Anzi. E così “Avanti, c’è un post” sin dal titolo ironizza sulle nostre vite così dettate dai tempi dei social. “Mc Candy è tante cose. È lo scrittore, il protagonista del libro, è il lettore del libro ed è lo spettatore che osserva gli altri tre come degli imbecilli. Con questo libro si ride. E si riflette”, scrive Massimo Triulzi, giornalista del Corriere della Sera. Mentre Antonio Gelormini, redattore di Affaritaliani.it, definisce quelle del testo “storie leggere e colorate come veri e propri candies: pillole di buonumore per rasserenare gli animi e stimolare simpaticamente la riflessione”. Tra tutte le storie ne scegliamo ora una, l’ultima: quella che sicuramente fa meno ridere ma che rende perfettamente l’idea di quanto, quello di De Candia, sia alla fine, nonostante il tono in apparenza leggero, un discorso sull’uomo e sull’umano oggi, ai nostri tempi, così difficili e complessi. È la storia di un padre di famiglia rimasto solo per colpa di un atroce e truce destino. La disperazione sembra prendere il sopravvento: vita ormai da vagabondo, alloggi di fortuna e il lavoro un miraggio. Poi sulla sua strada, casualmente, incontra un bambino nei cui occhi rivede l’innocenza dello sguardo di suo figlio, così immaturamente strappato alla bellezza della vita. Un gesto di questo pargolo gli aprirà il cuore. Un racconto bellissimo, pensato e scritto con notevole e profonda sensibilità, pur senza eccedere in sentimentalismo. Bastano i gesti, gli sguardi, le parole misurate. Ci sono poi anche dolci e tenere storie d’amore. E infine, come più volte ribadito, tanto, tanto humour. È proprio vero: in queste pagine si ride, in queste pagine si pensa. Un qualcosa di straordinariamente somigliante alla vita.

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