A Cosenza si trova l’unico museo del fumetto italiano. A dargli vita è una cooperativa, la Cluster. Ospita tavole uniche di Manara, Breccia, Stano, Toffolo, Chiaverotti e tanti altri. E non poteva mancare uno dei più amati: la moto di Andrea Pazienza è uno dei pezzi di grande valore della collezione
Cosenza – Il fumetto per raccontare il territorio e le sue storie, a Cosenza, diventa la forma narrativa per eccellenza, sino a dare vita al “Museo del Fumetto”.
È l’unico in Italia nel suo genere, nasce nel 2014, nel cuore della città vecchia, nel complesso monastico di Santa Chiara. Ma l’arte fumettistica qui in Calabria già imperava da tempo, grazie a cinque giovani artisti del territorio riunitisi nella Cluster Società Cooperativa, che hanno lanciato il Festival del fumetto “Le strade del Territorio”. La kermesse, giunta alla decima edizione nel 2016, si svolge tra settembre e ottobre di ogni anno con un programma intenso di eventi, incontri, workshop e spettacoli. Gilbert Shelton (Houston, Stati Uniti), considerato uno dei più grandi artisti della scena underground mondiale, è stato l’ospite d’onore dell’ultima edizione con i suoi personaggi più riusciti, i Fabolous Freak Brothers: Phineas, Freewheelin’ Franklin e Fat Freddyl. Ma la mostra si completava con una grande quantità di immagini da La vita segreta dei supereroi, Nathan Never, da Matite Digitali a e Comics Food. Un’ampia area editori e un ricchissimo spazio games hanno inoltre permesso ai visitatori di giocare in anteprima a Fifa 17.
E poi tantissimi sono stati gli incontri con autori, sceneggiatori, disegnatori di fama nazionale e internazionale che hanno reso speciale il decimo compleanno del Festival, da Gilbert Shelton, Hrjoe, Lorenza Di Sepio, Vincenzo Sparagna, Stefano Casini e le celebrazioni per i 25 anni di Nathan Never e i 30 anni di Dylan Dog. Il Museo del Fumetto è quindi un’emanazione, figlio, del Festival del fumetto Le strade del Territorio. La collezione permanente del Museo infatti è dotata delle opere realizzate durante le prime otto edizioni e vanta le firme più prestigiose di Milo Manara, Enrique Breccia, Angelo Stano, Davide Toffolo, Claudio Chiaverotti e tanti altri. La moto di Andrea Pazienza è uno pezzi di grande valore della collezione, simbolo della sua vita anche artistica che la vedova Marina Comandini ha voluto donare in occasione dell’inaugurazione del museo.
Sono esposte anche le tavole originali dell’albo speciale di Dylan Dog ambientato a Cosenza. Un progetto che si è sviluppato in collaborazione con la Sergio Bonelli Editore che ha prodotto la pubblicazione di un numero fuoriserie che è diventato immediatamente un vero e proprio oggetto di culto per i collezionisti di tutto il mondo. Ad Andrea Pazienza è stato inoltre intitolato un Premio, giunto alla seconda edizione, dedicato proprio alla sua visionarietà creativa e nell’occasione per la prima volta il festival ha ospitato con la presenza di Nadia SK e Mogu Cosplay, il mondo dei cosplayer dedicando agli stessi contest per grandi e più piccoli.
Il mondo dei cosplay e le parate storiche hanno dato vita inoltre a la Terra di Mezzo, uno spazio magico nel verde della città, popolato da figure mitologiche e personaggi del fumetto. Il Festival contiene anche una “area editori”, che nei giorni della rassegna accoglie le migliori case editrici del fumetto italiano, portando autori, disegnatori, sceneggiatori a confrontarsi, partecipare, disegnare dal vivo e autografare albi e copie speciali per gli appassionati. Ma il “pubblico” resta il grande protagonista, per la sua vivacità, numerosità e provenienza anche extraregionale, ha permesso al Festival di essere riconosciuto e apprezzato nel panorama nazionale. Ma le novità non sono finite, l’ultima edizione del festival ha prodotto la Scuola del fumetto, che si tiene al Museo con corsi dedicati al fumetto, di sceneggiatura, di graphic novel e di disegno, tenuti da professionisti del settore. Un Festival in crescita dunque sia nel campo artistico che sulla capacità di creare incoming turistico. “Il lavoro svolto in questi anni ha permesso di sviluppare una rete di partenariato pubblico-privata stabile e articolata – dice Francesco Loreto- socio della Cluster Cooperativa. Ad oggi, infatti, sono state raggiunte intese con 20 operatori di settore tra case editrici, associazioni e fondazioni, 60 operatori turistici tra alberghi, ristoranti e tour operator; 80 “amici del festival”, le attività commerciali della città che realizzano vetrine e prodotti a tema”.
A Francesco abbiamo chiesto cosa c’è voluto per far crescere l’iniziativa, unica in Italia, in un territorio del Sud? “L’impegno, la professionalità e la perseveranza sono stati i nostri alleati in quest’avventura, cominciata dieci anni fa con una dimensione regionale e poi sviluppatasi a livello nazionale. I soldi sono importanti, ma non sono tutto. Noi abbiamo investito molto sulla forza delle relazioni e della cultura che con il Festival siamo riusciti a generare partendo dal nostro territorio. Abbiamo messo insieme idee, spirito d’iniziativa e tanta voglia di lavorare, poi il resto è venuto da se’. Ogni anno infatti l’iniziativa si è arricchita di un particolare, di un evento, che ha dato nuovo slancio per l’edizione successiva. La nostra professionalità ci viene riconosciuta dai partner del settore ed è questa la nostra forza.”