Che gli italiani abbiano un cuore d’oro ce lo riconoscono in tutto il mondo. Basta dare uno sguardo al settore del volontariato: sono circa quattro milioni i cittadini che operano nelle associazioni sportive, che si impegnano nell’assistenza ai disabili, che difendono la natura ecc. ecc. e non ultimi, tutti i generosi soccorritori dei migranti che fuggono dalla fame e dalle guerre.
Per le strade di alcune città pugliesi, soprattutto nel corso di grandi manifestazioni, può capitare, per esempio, di incontrare uomini e donne con una divisa blu, cappellino a basco e sul dorso la scritta S.A.S.S. Puglia, schierati accanto a Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, Polizia e Carabinieri. Sono cittadini comuni, che dedicano il loro tempo libero al bene della comunità come volontari del Servizio Ausiliario per la Sicurezza e per il Sociale, supportando gli enti locali e coordinandosi con l’attività delle Forze dell’Ordine.
Il S.A.S.S. Puglia è stato costituito nel 2015 dal comandante Luigi Presicce, ha sede a Bitonto (BA) ed è una delle tanti sezioni territoriali di una struttura centrale e nazionale. Molteplici gli obiettivi che l’associazione si propone: attività ausiliaria di polizia stradale, servizio di ordine pubblico, promozione di iniziative in favore dei cittadini, ma soprattutto interventi in caso di emergenza e calamità naturali.
I volontari del S.A.S.S. sono intervenuti sul luogo del terribile incidente ferroviario della Bari Nord, per aiutare i soccorritori e assistere i sopravvissuti. Lo scorso 24 agosto, si sono precipitati nei territori del Centro-Italia colpiti dal terremoto, dove hanno rimosso le macerie e soccorso gli sfollati. In tutto il territorio pugliese, poi, sono una presenza rassicurante per i cittadini e una risorsa preziosa per Amministrazioni pubbliche e organi di Polizia.
Comandante, cominciamo con Amatrice. Che cosa ha rappresentato per voi essere sul campo in quei giorni durissimi?
Sette ragazzi della nostra associazione sono partiti il pomeriggio del 24 agosto. Sono arrivati all’imbrunire e si sono ritrovati in un’atmosfera da film apocalittico. Quello che ha sconvolto di più è stato il clima di totale silenzio, oltre che le macerie sparse dappertutto. I ragazzi si sono messi subito a disposizione dei soccorritori. Coloro che erano muniti di caschi e guanti sono intervenuti per rimuovere le macerie, gli altri hanno collaborato nei campi per gli sfollati. Siamo partiti nonostante i moniti della Protezione Civile. Come si fa a restare a casa in situazioni così drammatiche, in cui la tempestività è tutto? Come si fa a restare impassibili di fronte a cittadini che hanno bisogno di aiuto?
Qual è stato il momento più emozionante di quelle giornate?
Attraverso le radio, abbiamo vissuto con grande commozione il momento in cui è stata ritrovata viva una bambina. Ne hanno parlato tutti i giornali e le televisioni. Poi, è stato particolarmente toccante l’incontro con un vecchio signore che non aveva nessun familiare e durante il terremoto aveva perso anche il suo cane e la casa. Non gli era rimasto più niente, ma ci ringraziava e diceva di sentirsi meno solo grazie alla nostra presenza. È stato difficile trattenere le lacrime. Ecco, essere lì è stata un’esperienza umana molto forte.
Anche nel nostro territorio siete di grande sostegno. Sembrate un po’ gli angeli custodi dei cittadini in difficoltà…
Cerchiamo di essere molto vicini alla gente, intervenendo laddove gli organi di Polizia non possono farlo per mancanza di risorse e tempo. Alcune settimane fa, per esempio, siamo intervenuti a Modugno per un garage che si era allagato a causa del maltempo. I Vigili erano stati allertati, ma in quel momento erano impegnati in un’altra operazione. Abbiamo collaborato con i proprietari per quasi tre ore e, nel frattempo, abbiamo anche garantito la viabilità, in attesa dell’arrivo dei Vigili.
È possibile conciliare lavoro e vita privata con un’attività di questo tipo? Quanti sacrifici comporta?
È durissima, ma si può fare. Non mancano litigi in famiglia per tutto il tempo sottratto, ma sentirsi utili agli altri è una gioia troppo grande. La vita ha senso solo se messa al servizio della comunità, se ci si impegna in qualcosa di positivo.
Che cosa consiglierebbe a quanti vogliono avvicinarsi al mondo del volontariato, ma sono un po’ incerti?
Oggi, purtroppo, si fa tutto per un guadagno. Molta gente viene da noi con la speranza di un proprio tornaconto, ma non è questo lo spirito dell’associazionismo volontario. Quindi, a queste persone consiglio di avvicinarsi al volontariato solo se il principio che li spinge è servire il prossimo.