Chef e ristoranti, la formazione non va al passo con il mercato
Anche nella ristorazione c'è un divario tra formazione e mondo del lavoro. Il dato è emerso a Bari, a margine dell'Apulia Chef Accademy, progetto che si rivolge a giovani dai 17 ai 29 anni che non lavorano e non studiano
Vito Mariella | 24 May 2019

Italia, paese dalla buona cucina. La gastronomia, negli ultimi anni spopola e va di moda. È possibile “assaporare” piatti ovunque: facebook, instagram, programmi televisivi e, quando capita, nei ristoranti. Un esercito di italiani che nutre il sogno di diventare cuoco o persino chef. A tale interesse, dovrebbe corrispondere un alto livello di professionalità contornato da competenze specifiche maturate durante gli anni di specializzazione. Ma a pensarla diversamente è Lucio Mele, Chef del ristorante Pescaria di Polignano  a Mare, intervenuto a Bari, la scorsa settimana,  in occasione della presentazione di Apulia Chef Accademy (ACA9, la prima accademia di cucina finanziata attraverso il programma Garanzia Giovani della Regione Puglia.

Ho 65 dipendenti in tutta Italia, il 30% sono persone non formate provenienti dagli istituti alberghieri, il 30% sono persone non formate che si dilettano a casa con la cucina e il restante 40% sono laureati che in assenza di lavoro cercano occupazione in questo settore. Tutta gente da preparare e formare”. Gli istituti alberghieri hanno poche ore a disposizione per le attività laboratoriali e di pratica. Un paradosso evidenziato da Salvatore Turturo, Presidente Regionale dei Cuochi di Puglia, anch’egli presente a Bari per l’evento di lancio dell’Accademy. “Il settore della gastronomia ha bisogno di personale, ma molto spesso i giovani non sono formati per quello che il mercato richiede”.

La formazione, unica risposta alla disoccupazione e all'improvvisazione. Alzare il livello delle competenze, significa investire sui giovani. Il progetto ACA va in questa direzione. Si rivolge a giovani dai 17 ai 29 anni NEET (Not in Education, Employment or Training) e cioè a giovani che non lavorano e non studiano. L’accesso è completamente gratuito e sarà garantito attraverso le diverse sedi presenti in Puglia: CIFIR di Bari e Taranto, CIOFS di Ruvo di Puglia, ECCELSA di Alberobello, ENAC di Foggia e GDF di Supersano (Le). “Il cibo è cultura”, lo ha ribadito con fermezza Andy Luotto, Testimonial d’eccezione dell’evento. Ma la cultura ha bisogno di una filiera di eccellenza che passa attraverso le scuole pubbliche, le università e i corsi di formazione professionale.

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