Crisi di Governo, la paura che può rendere migliori
Gianni Svaldi | 23 August 2019

Mi piace pensare che la paura di una deriva più che concreta fascista e autoritaria abbia spaventato i politici italiani, quelli che, sbagliando o facendo bene - il più delle volte sbagliando -, sanno che la democrazia ha delle regole. Sanno che non si gioca con la pancia del paese, con il bisogno italico genetico di un padrone, di un dittatore. Mi piace pensare che persino i bambini grillini, ingenui e cattivi come i bambini sanno essere, abbiano imparato la lezione. Con le masse non si scherza, sono infide, pericolose: non vogliono essere governate ma solo compiaciute; oggi ti leccano il culo, domani ti impiccano a testa in giù. I padri della Costituzione lo sapevano e, così, l'hanno blindata, in modo che il pifferaio magico di turno, non possa mai avere pieni poteri. A me così piace pensare che questa politica italiana tutta si sia svegliata un po' migliore, un po' più matura, meno cialtrona. Non so se questa paura basterà a renderla meno corrotta. Per questo dovrebbe cambiare anche l'italiano: quello che dà del corrotto al politico e poi salta la fila, quello che lavora in nero e poi chiede il reddito di cittadinanza. I ragazzi italiani vanno via per questo motivo, cambiare l'Italia per la sua storia complessa è difficilissimo e i ragazzi - giustamente - vogliono vivere la vita non perderla per cambiare un popolo, un Paese che non vuole cambiare. Per vedere cambiare il Paese ci sarà bisogno di tempo e secondo me, nonostante io speri di averne tanto davanti, il mio non basterà.

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