SATANA DENTRO è un libro INCHIESTA neutrale, ma per chi crede è un salutare messaggio
Silvano Trevisani | 25 September 2017

La bella sala del palazzo ducale dei Caracciolo di Martina Franca, affrescata da Domenico Carelli, si è trasformata, all’improvviso, in una sorta di assise inquisitoria, nella quale la tensione diventava palpabile. E d’improvviso le pitture un po’ frettolose che costellavano i muri si trasformavano in allegorie. La folla che la gremiva, e fuori dai cunicoli che riportavano nell’ampio corridoio sospingeva gli ultimi arrivati, voleva sapere, sentire. Capire innanzi tutto come e perché si racconta una storia del genere. E poi inseguiva la linea di demarcazione tra la fede e l’incredulità. Si presentava infatti Satana dentro, il libro di Gianni Svaldi, collega e direttore di RadiciFutute Magazine, scritto con Maria L., la donna che fu al centro della vicenda. E lo si faceva con l’aiuto di due intellettuali di estrazione diversa. Un politico e docente di filosofia, Antonio Scialpi, e un sacerdote, don Michele Castellano.
Quella linea di demarcazione, naturalmente, ha vacillato per tutta la durata della manifestazione, non potendosi certo pretendere che un libro, un’inchiesta giornalistica, potesse dare una risposta definitiva. Anzi: una risposta definitiva sull’esistenza del Maligno, quel libro non intendeva affatto darla, dal momento che credere e non credere non sono atteggiamenti che si improvvisano o che si possano scambiare con lo schiocco delle dita. Chi crede, non solo in Cristo, ma anche in Maometto nello Jahvè degli ebrei e negli dei d’Oriente, non può non credere che esista anche il Maligno, perché le religioni, rivelate e non, lo insegnato. Chi non crede nel Sommo Bene, non potrebbe neppure credere nel suo opposto.

Satana Dentro
Eppure quando si pronuncia quel nome, un brivido corre sempre alla schiena. Sarà per il che di mistero che ci portiamo dentro, sarà perché ci crediamo o addirittura pensiamo di averlo un po’ sperimentato, sarà perché dalla letteratura e dal cinema la sua immagine ci vene riportata con inquietudine, ma il suo nome ci fa paura. E certo anche per questo ne vogliamo sapere di più. E anche il libro di Gianni può dire qualcosa d’importante, soprattutto a chi crede, sebbene l’autore militi per una posizione scettica. La coerenza interna della narrazione desunta dai diari di una ragazza che ha subito anni di possessione riuscendo infine vittoriosa, è un merito dell’autore, la cui posizione neutrale non fa propendere sulla totale accettazione, ma per chi crede è un massaggio salutare. Chi crede non può accontentarsi della posizione “positivista” di chi identifica il Demonio nel “male”, come fosse il male un “accidenti, ossia una parte cattiva, dell’esistenza, e non il prodotto di chi il male lo fa. Chi scrive questa nota evidentemente crede, ma rispetta gli scettici e i non credenti, che probabilmente hanno una visione più ottimistica dell’esistenza. Io invece parto dall’insegnamento dell’apostolo Paolo che, nella Lettera ai Romani, spiega con grande chiarezza che l’uomo nasce nel male e deve proiettarsi verso il bene.
Ecco, ricordo quando Oriana Fallaci scrisse: “Lettera a un bambino mai nato”, per sostenere le tesi abortiste e invece ricevette il plauso dei molti preti. Ebbene: se Gianni Svaldi voleva solo proporci un’inchiesta giornalistica, ha fornito ai credenti una testimonianza importante, un massaggio salutare.

presentazione Satana Dentro Martina Franca

 

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